NELLA TOSCANA “FRIENDLY” LOCALI, FESTIVAL E LEGGI
Qui il 70% dei Comuni con il registro delle unioni civili
di GIAMPIERO CALAPÀ FIRENZE. In Toscana vivono circa 150mila omosessuali, uomini e donne. Calcolando solo gli under 50 (sopra i 50 anni, il tasso di “coming out” è estremamente basso) è possibile stimare 78mila persone omosessuali nella fascia d’età compresa tra i 18 ed i 50 anni.
A questi vanno aggiunti almeno 6mila adolescenti omosessuali, nella fascia d’età compresa tra i 14 ed i 18 anni. Tredicimila, sarebbero, secondo una recente stima, le coppie di fatto omosessuali in Toscana. La principale associazione per i diritti degli omosessuali, l’Arcigay, in regione conta circa 10mila iscritti.
La Toscana per la comunità gay italiana è anche un’attrattiva per cultura e divertimento. A Firenze il Florence Queer Festival, manifestazione internazionale di cinema e arte a tematica omosessuale, è giunto alla sesta edizione (quest’anno dal 28 novembre al 6 dicembre). E Firenze vanta la prima discoteca gay d’Italia, il Tabasco, in città dal 1974. A Torre del Lago c’è l’ormai mitico Mama Mia, locale che d’estate è preso d’assalto anche dagli eterosessuali, ma non mancano circoli, ritrovi e saune anche a Pisa, Grosseto, Lucca, Prato e Pistoia.
La Toscana è una regione “gay friendly” anche nella tutela dei diritti. Il 70% dei comuni italiani che hanno istituito il registro delle unioni civili sono qui. E pensando a gay, lesbiche e transessuali è stata approvata dalla Regione una legge antidiscrimiazioni nel 2004, la prima in Italia.
L’anno scorso è stata istituita una task force il cui compito è tradurre nella pratica quotidiana di governo i principi di non discriminazione e di inclusione sociale già presenti nello statuto e nelle leggi della Regione. Alla task force è affiancato un tavolo permanente di confronto con le associazioni gay, lesbiche e transessuali. A Firenze è nata anche la Rete Lenford, fondata dagli avvocati Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio Rotelli, per promuovere la costituzione di una rete di legali sul territorio nazionale, che si occupino della tutela giudiziaria delle persone omosessuali.
Due capitoli importanti dell’impegno regionale per i gay sono rappresentati da sanità e scuola. Lo scorso anno la Regione ha stanziato 100mila euro per individuare e combattere le discriminazioni nell’accesso ai servizi sanitari e a Lucca è stato avviato un corso di formazione sperimentale sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
(da
GAYNEWS.IT )
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