Il conflitto fra affetto e erotismo
di Roberta Giommi *
In uomini e donne di età diverse si osserva un conflitto nel rapporto con i partner, tra desiderio di attenzioni materne e desiderio sessuale. Sempre più spesso donne giovani che non hanno apparentemente paura di muoversi, di lavorare, di fare amicizia, conservano il rapporto con un "fidanzato storico", disponibile e servizievole, che sopporta le loro ire e le loro prevaricazioni. Mostrano irritazione e bisogno per questa dedizione, ma non hanno voglia di fare sesso, con scarsi rapporti, per dovere e non per piacere. Come se vivessero un antico destino femminile, di donne che si sposavano e facevano figli e sesso per regola sociale.
Un uomo materno
La domanda è perché donne forti, indipendenti, spesso sessualmente attive in storie laterali, disposte a tradire, ma non a separarsi, mantengono questo desiderio di protezione e accettano di vivere in modo incompleto pur di non rinunciare a un cavaliere servente affettuoso che si può sempre trattare male. E si evidenzia la mancanza di una figura materna accudente, che viene sostituita da un uomo materno, capace non di dettare le regole ma di dispensare affetto incondizionato.
Ma questo problema riguarda anche i maschi giovani che in parte si attardano ad uscire di casa consapevoli che madre e moglie sono due modelli femminili profondamente diversi e che la madre garantisce maggiori protezioni: sono figli di donne coraggiose e aggressive nelle relazioni di coppia ma tenere oltre ogni confine nella cura del figlio maschio. Ai maschi protettivi si affiancano maschi che non vogliono crescere, che restano infantili per tante cose, come volere sempre giocare, fare sport, uscire con gli amici, fare escursioni in discoteca e che quando costruiscono un rapporto stabile, di matrimonio e convivenza, sentono che l'eccitazione è scarsa, fanno poco sesso, ma non lascerebbero mai la partner che è accogliente e affettuosa, che si prende cura delle loro cose, che mostra sempre accettazione e gradimento delle loro azioni, perché è una partner materna appunto, simile a una antica moglie.
Si crea così un conflitto tra tenerezza e desiderio sessuale ed è logico, non tanto perché, come sostengono alcuni autori, la tenerezza è antagonista all'erotismo, ma perchè esiste un divieto comprensibile nel fare sesso con una figura materna, che non regala quella piccola dimensione di inquietudine che provoca emozioni, che è così rassicurante da poter essere data/o per scontato.
Sesso disarmato
La protezione costruita su un codice materno riduce la differenza sessuale, rende meno forti le caratteristiche maschili e femminili nell'agire la sessualità, impedisce di conservare l'erotismo e di vivere il sesso con una confusione del potere e del desiderio. La protezione ostacola l'erotismo perché impedisce di vivere il valore e la complessità della differenza, la conquista dei linguaggi, la scoperta delle diverse forme del piacere, la sorpresa e il segreto rappresentati dall'altra/o.
Esiste un conflitto tra darsi per scontati, essere prevedibili e tra la specializzazione nella comprensione assoluta. Oggi avere rapporti di coppia conflittuali e aggressivi è molto facile, come è facile darsi per scontati, cercare sempre qualcosa di altro rispetto a quello che abbiamo e che è amato. Esiste un'inquietudine degli acquisti anche nella costruzione dei rapporti, come se il giardino del vicino fosse sempre più verde. Prigionieri di attese molto forti le giovani coppie cercano di mantenere i rapporti affettivi forti, mentre si misurano con altre storie. Questo mostra la contraddizione che si è formata tra erotismo e tenerezza ed è sorprendente come nella psicoterapia sessuale ristabilendo i confini, i ruoli maschili e femminili, il tempo e lo scenario del corteggiamento e del sesso, sia possibile riaccendere la sessualità, in modo intenso e piacevole, non perdendo affetto, ma trasformandolo nel sentimento della fiducia e dell'affidamento.
(da REPUBBLICA.IT )
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