| | | OFFLINE | Post: 25.888 | Città: MILANO | Età: 49 | Sesso: Maschile | |
|
  22/10/2008 09:31 | |
Sarah & BarackSe il candidato è un sex-symbolFascino e erotismo: gli americani voteranno anche con gli occhi | La mia maggiore debolezza? Essere troppo bello». Durante il gala dell’arcidiocesi di New York Barack Obama ha fatto ridere l’America ironizzando sull’attrazione fisica che lo distingue mentre l’attore Alec Baldwin nel bel mezzo del «Saturday Night Show» si è rivolto a Sarah Palin dicendole a bruciapelo: «Dal vivo sei ancora più sexy di quanto si vede in tv». La sessualità è una novità di questa campagna presidenziale perché tanto il candidato democratico che la vice repubblicana non solo ne possiedono e la esternano ma la sfruttano per accattivarsi elettrici ed elettori grazie ad una variabile che sfugge ai sondaggi.
Per accorgersene basta sfogliare «Men’s Health», il popolare magazine sulla salute fisica degli uomini (virilità inclusa) che mette in copertina Obama in maniche di camicia, colletto aperto e cravatta allentata presentandolo come il modello perfetto di un «successo senza stress» evidenziato dal fisico da atleta. «Obama as Sex Symbol» (Obama come Sex Symbol) titola «The Nation», l’impegnato periodico della sinistra liberal, soffermandosi sull’importanza della «conoscenza carnale» del candidato che ama salire sul palco dei comizi con la camicia aperta, farsi fotografare bagnato dalla pioggia e mettere in mostra la pelle vellutata appena può: le mani durante il dibattito alla Hofstra University, i bicipiti in un allenamento di basket a Indianapolis. Per spiegare come nasce un politico sessualmente attraente «The Nation» descrive le «ragazze in t-shirt che si gettano fuori dai pantaloni battendosi le mani sulle guance», suggerendo che «Obama come sex symbol è un uomo nuovo».
Per il «Village Voice» di Manhattan il «sex symbol» del momento invece è la governatrice dell’Alaska. Lo spiega in una pagina intitolata «Palin Erotica» Rachel Kramer Bussel, la sessuologa impegnata nel lancio del sito Internet «SarahPalin Erotica.com» creato attorno alla convinzione che «sin dal debutto alla Convention di St Paul la vice di McCain è stata definita in base al sesso»: il matrimonio con Todd, la figlia incinta, le scarpe con i tacchi a spillo e le gonne attillate sopra il ginocchio che ricordano le maestrine dei film soft-porn. «Sarah Palin ispira la fantasia più estrema e il culto della personalità», spiega la sessuologa, secondo cui l’elemento da «sex symbol» che la accomuna a Obama è «l’ambizione» ovvero l’idea che si tratti di un personaggio «destinato a dominare» chiunque abbia davanti. È proprio a questa immagine ammaliante e «dominatrice» della Palin che si ispirano copertine come quella di «Time» con il rossetto in primo piano, i servizi fotografici di «Newsweek» con le inquadrature dell’occhiolino fatto ai telespettatori durante il dibattito di St Louis e anche gli attacchi che le arrivano dai più accaniti sostenitori di Obama, come il sito Internet «Radicalleft.net» che al fine di offenderla la accusa di essere una «frigida repubblicana».
Camille Paglia, voce di punta della galassia del femminismo americano, parla di «luride fantasie sessuali» in circolazione su giornali, tv e Internet. A suo avviso la forte attrazione di Palin non nasce tanto da scarpe alte, occhiali impercettibili, rossetto marcato e gonne strette quanto dall’identità di una «combattente amazzone, competitiva, esuberante fino ai confini con la super-donna» al punto da ipotizzare che «essendo nata in Idaho» abbia nelle vene il sangue di una delle antiche tribù guerriere del Nord America. Forse si spiega così il proliferare ai comizi di spillette con la scritta «Proud to be voting for a hot chick» (orgoglioso di votare per una ragazza sexy) in maniera analoga alle magliette delle «Obama Girls» con la scritta «The One» (quello giusto).
Con le immagini sexy di Barack e Sarah ripetute in milioni di pagine web, le sosia della Palin fotografate nude avvinghiate a pupazzi di neve o stese su pelli di alce, video su YouTube intitolati «I got a crush on Obama» (mi sono innamorato di Obama) in cui donne seminude sulle spiagge del Tropici evocano le doti virili dei maschi afroamericani nonché costumi semi-porno di Barack e Sarah in vendita a SoHo in vista di Halloween i personaggi di John McCain, Joe Biden e rispettive consorti appaiono freddi e distanti. L’unica a tentare di farsi largo del duello dell’eros Obama-Palin è stata Michelle, moglie di Barack, dando informalmente luce verde all’esposizione nella Leo Kesting Gallery di New York di un suo busto a seno nudo. Ma i risultati sono stati scarsi: più dei seni africani appuntiti di Michelle gli americani continuano a inseguire, o cliccare, il rossetto di Sarah. Non a caso il guru di Obama, David Axelrod, ha giurato di non pronunciare più la parola «lipstick» (rossetto) di fronte ad una telecamera, nella convinzione che finisca sempre per rinnovare il mito politico-erotico della governatrice, rammentando la gaffe commessa da Barack quando la definì «un maiale con il rossetto».
Anche McCain ha tentato di giocare la carta-sesso contro Barack, andando ugualmente incontro a un flop: quando uno spot ha rimproverato a Obama l’eccessivo impegno per l’educazione sessuale negli asili, tentando di farlo apparire una sorta di pervertito, la reazione dei democratici è stata di gridare all’offesa contro «il padre di due bambine». E il match è finito lì.
(da LASTAMPA.IT )
|
[Modificato da niko74mi 22/10/2008 10:34] ______________________________________________________________________________________________________________
 |
| |
|
| |
|
|