00 10/03/2011 21:35
Scoperto nel cervello l'interruttore "anti-ansia"

Un “click” nel cervello per spegnere l’ansia. Un team di ricercatori americani ha infatti scoperto che basta stimolare un particolare circuito cerebrale per spegnere l’ansia. Un interruttore che, un po’ a sorpresa, si trova proprio all’interno di una struttura del cervello associata con la paura.

La ricerca della Stanford University School of Medicine (Usa) è pubblicata online su Nature. Nello studio Karl Deisseroth e i suoi colleghi hanno impiegato un modello animale (topo) per dimostrare che stimolare l’attività in questo circuito aumenta la propensione degli animali di correre dei rischi, mentre inibendola questi diventano all’improvviso molto più prudenti.

Secondo quanto riferito sulla rivista, questo circuito potrebbe divenire il bersaglio di una nuova classe di farmaci anti-ansia con meccanismo d’azione opposto a quello dei farmaci oggi in uso.

Si calcola che oltre una persona su quattro viva un disturbo d’ansia almeno una volta nella vita; chi acquisisce un disturbo d’ansia più duraturo di solito viene aiutato con gli ansiolitici che però hanno molti effetti collaterali tra cui la dipendenza e la sedazione. Essi agiscono, infatti, inibendo i “neuroni ansiogeni” nel cervello. E se invece l’ansia si potesse curare attivando un circuito anti-ansia naturalmente presente nella nostra testa? Questa chance si fa concreta con la scoperta del gruppo di Deisseroth. Attraverso l’optogenetica gli scienziati hanno passato al setaccio i neuroni dell’amigdala e trovato un gruppetto di neuroni che frenano l’ansia. Rendendoli foto-sensibili, i ricercatori hanno bombardato questi neuroni con lampi di luce e visto che quando essi si attivano l’ansia e i comportamenti ansiosi nei topi si riducono; viceversa, se spenti i neuroni anti-ansia, i topolini si mostrano ansiosi come in presenza di un imminente pericolo.

Questa scoperta potrebbe portare a nuovi trattamenti per i disturbi d’ansia, spiega Deisseroth. «L’ansia è una malattia psichiatrica poco conosciuta ma comune», dice Deisseroth: più di una persona su quattro, nel corso della vita, si trova a fare i conti con sintomi di ansia.

«La scoperta di un nuovo circuito cerebrale la cui azione è volta a ridurre l’ansia potrebbe portare a una nuova strategia di trattamento», dice lo studioso. Ironia della sorte, l’interruttore appena scoperto si cela all’interno di una struttura del cervello, l’amigdala, nota per essere associata alla paura. In genere, infatti, stimolando l’attività nervosa dell’amigdala si moltiplicano ansia e paura.

(da LASTAMPA.IT )
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