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Il Calendario Pirelli 2011 sveste un uomo

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    niko74mi
    Post: 25.888
    Città: MILANO
    Età: 49
    Sesso: Maschile
    00 14/10/2010 20:43
    Calendario Pirelli, la star è un uomo

    Trentasette anni e trentasette interpretazioni della bellezza femminile. Dal 1964 (con un'interruzione di 9 anni) il Calendario Pirelli scandisce i canoni dell'estetica e il cambio dei tempi, un esercizio di erotismo visivo ma anche sociologico, celebrato adesso in un film-documentario per la tv che andrà in onda il 13 novembre sul canale francese Paris Première e da una mostra al Petit Palais. Quest'anno Karl Lagerfeld ha deciso di cambiare ancora, spogliando corpi maschili, uno su tutti quello del suo modello-musa Baptiste Giabiconi, scoperto in una palestra di Marsiglia. Voleva fare il pizzaiolo, Lagerfeld lo ha portato in passerella. E sarà lui la star di questo calendario 2011, nonostante nelle pagine patinate ci sia un esercito di top model: Isabeli Fontana, Heidi Mount, Lara Stone, Natasha Poly, Iris Strubegger, Elisa Sednaoui, Magdalena Frackowiak. E finalmente anche un'italiana: Bianca Balti. Più una star di Hollywood: la rossa Julianne Moore. Doveva esserci anche Vanessa Paradis, l'attrice e cantante francese, compagna di Johnny Depp, ma alla fine ha detto no: non voleva spogliarsi. Non è la prima volta che «The Cal» ospita la bellezza maschile, ma è la prima volta che la ospita così spogliata e protagonista. E già monta la polemica nei forum dei collezionisti del calendario. C'è chi storce il naso all''idea di dover ammirare oltre alle curve femminili i muscoli maschili e chi invece accoglie la notizia con un evviva. Soprattutto dopo aver visto in rete le foto del ragazzo, fotografato da Lagerfeld vestito solo di un paio di tacchi a spillo femminili, inno all'ambiguità.

    Intanto dalla Pirelli tacciono come sempre per non rovinare la sorpresa al lancio mondiale che sarà a fine novembre a Mosca. E certo non sono felici della fuga di notizie e anche di alcune foto, quelle del backstage (con Lagerfeld circondato da modelle in accappatoio) diffuse su Twitter da una delle protagoniste degli scatti. Sarà un calendario dedicato alla mitologia, quello di Lagerfeld, da sempre attratto dalla forme classiche dove il confine tra erotismo maschile e femminile è molto sottile. Lui, Baptiste, nei panni del re nudo, Giove, mentre un altro suo collega, Jake Davies, interpreterà Bacco. E quindi molti «baccanali» in foto di gruppo, con una attenzione equamente spartita, per la prima volta, tra forme maschili e femminili. Chi l'ha visto assicura che è un esercizio estetico più che sensuale, niente a che vedere con le foto dell'anno scorso scattate dal fotografo porno chic Terry Richardson che nel documentario su «The Cal» ideato da Dominique Miceli, presentato martedì sera in anteprima a Parigi al Petit Palais, ha detto senza censura: «Se anche una sola persona si masturba guardando il calendario significa che ho fatto un buon lavoro».

    Andando indietro nel tempo, agli albori del calendario, ci si accorge di quanto sia cambiata non solo la bellezza ma anche il comune senso del pudore. Dal 1968 in poi tutto muta velocemente, le lotte delle femministe sul corpo delle donne, i cupi Anni Settanta (il calendario è stato interrotto dal 1975 al 1983 causa crisi) e poi il ritorno negli Anni Ottanta con il calendario che inizia a trovare posto non più solo sulle pareti di garage e camion ma anche nei musei. Un esercizio di sensualità ma anche di stile. Nel 1987 Terence Donovan crea il primo Calendario interamente dedicato alle donne di colore, tra cui una Naomi Campbell sedicenne. L'anno dopo Barry Lategan inserisce per la prima volta un protagonista maschile. A metà anni Novanta gli scatti del fotografi si concentrano sulle donne più in voga del mondo dello spettacolo. E soprattutto sulle top model. Herb Ritts nel 1994 immortala Cindy Crawford, Helena Christensen, Kate Moss e Karen Alexander.

    Nel nuovo millennio si cambia ancora, e nel 2007 si infrange un altro tabù: l'età. È la settantenne Sophia Loren la protagonista di The Cal. E, come racconta nel filmato Gioacchino Del Balzo, direttore artistico di «The Cal», «ogni televisione del mondo ha parlato di lei e del calendario almeno due minuti e mezzo». E in questa frase c'è il segreto del gadget aziendale più famoso del mondo. «Per ogni euro speso per il calendario ne tornano 60», spiega Del Balzo. E visto che il costo di produzione si aggira sul milione e mezzo di euro, fatevi un po' i conti. Quest'anno sapremo se la bellezza maschile del mitico Baptiste sarà all'altezza. E quanto nuda. Come dice Lagerfeld: «La promessa di una nudità è meglio di una nudità da check up medico».

    (da LASTAMPA.IT )
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    niko74mi
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    00 04/12/2010 20:52
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