00 05/05/2010 13:59
Fitness: quello virtuale non serve
Uno studio boccia gli esercizi simulati


Lo sport? Se è "virtuale" serve a poco. La notizia non farà piacere agli appassionati di videogames che sparano di sostituire in questo modo la pratica di allenamenti in palestra o con gli attrezzi: il fitness "simulato" tra le mura del salotto davanti a una consolle non può sostituire quello reale. La questione è dibattuta da tempo, ma una nuova bocciatura viene da uno studio tedesco, realizzato dell'Istituto per la medicina dello sport dell'università di Muenster.

Come spiegano i ricercatori, lo sforzo fatto seguendo i comandi del personal trainer "'invisibile" e l'energia spesa muovendosi con la guida della voce digitale risultano infatti significativamente minori rispetto a quello che si fa in palestra con un istruttore in carne ed ossa.

Lo studio è stato effettuato con la collaborazione di 40 studenti universitari, i quali si sono cimentati in quattro diversi tipi di sport virtuali davanti a una consolle di videogiochi. I ragazzi hanno dedicato a ogni attività 15 minuti, intervallati da una pausa di riposo di venti minuti. I ricercatori hanno quindi misurato alcuni parametri "spia" dei benefici dello sport, tra cui la sensazione di sforzo fisico, la frequenza cardiaca, i livelli di lattato. I dati raccolti sui 40 volontari sono poi stati confrontati ottenuti con quelli registrati in persone che praticano realmente gli stessi sport.

Dallo studio è emerso che gli effetti del fitness simulato non sono affatto sovrapponibili a quelli dello sport tradizionale. Solo negli studenti che giocavano a box l'allenamento risultava "fisiologicamente appropriato" e "comunque solo moderato", sottolinea Klaus Voelker, direttore dell'Istituto universitario tedesco. Secondo gli esperti, il divario registrato tra sport vero e "virtuale" è dovuto al fatto che i fitness game reagiscono anche a piccoli movimenti. Insomma, davanti alla consolle lo cyber sportivo tende a giocare al risparmio e finisce per limitare al minimo lo sforzo. Negli esercizi di boxe, ad esempio, non serve sferrare pugni poderosi. Insomma, in un certo senso, il personal trainer virtuale si accontenta dell'intenzione e della buona volontà.

(da TGCOM.IT )
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