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Matrimoni tra Gay: favorevoli o contrari?

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    00 12/05/2009 11:16

    Nozze Gay/ Washington D.C. riconosce matrimoni in altri stati

    Roma, 5 mag. (Apcom) - E' Washington D.C. oggi il terreno in cui si combatte la battaglia per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali americani, e in cui si apre forse davvero l'inizio di una nuova era. La maggioranza degli amministratori della città ha detto infatti sì al riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati negli altri stati Usa, inviando così la misura direttamente sulla scrivania del sindaco di Washington, Arian M. Fenty, che si è già detto favorevole alle nozze tra gay. Questo significa, spiega il Washington Post, che se la firma di Fenty arriverà - e così dovrebbe essere - la questione arriverà direttamente al Congresso degli Stati Uniti, varcando i confini dei singoli stati in cui è stata finora relegata, e diventando di fatto un problema nazionale. La "Home Rule" stabilisce infatti che le leggi approvate dal Distretto di Columbia siano sottoposte a un esame di 30 giorni da parte del Congresso degli Stati Uniti, che deve di fatto dire l'ultima parola. Nell'attesa della firma di Fenty, è intanto innegabile la vittoria incassata dai gay degli Stati Uniti, più vicini ora anche a poter sposarsi un giorno a Washington. La misura volta a riconoscere i matrimoni celebrati in altri stati è passata infatti con 12 voti favorevoli e solo uno contrario. La questione ha scosso Washington nel vero senso della parola, visto che, a fronte dell'emozione e della gioia provata dai sostenitori dei diritti degli omosessuali, è esplosa la rabbia di molti cittadini, sobillata da molti pastori protestanti. Tanto che a un certo punto è dovuta intervenitre la stessa polizia. "Abbiamo bisogno di nuovi amministratori! - ha urlato Paul Trantham - Stanno distruggendo la nostra gioventù!. Ogni pastore timorato di Dio dovrebbe essere qui. Si tratta di una mancanza di rispetto verso la capitale della nazione. Non c'è niente come il matrimonio tra persone dello stesso sesso" E un altro, C.T. Riley, ha aggiunto: "Non finisce qui. Andremo fino a Capitol Hill". Dal canto loro gli omosessuali americani iniziano davvero a sperare nell'inizio di una nuova era, dopo le recenti vittorie. L'ultima volta che le coppie gay hanno esultato per il riconoscimento dei loro diritti è stato lo scorso 7 aprile, quando il Vermont è riuscito ad aggirare il veto del governatore ,il repubblicano Jim Douglas. E appena qualche giorno prima, lo scorso 3 aprile, la Corte Suprema aveva votato all'unanimità per legalizzare anche qui le nozze tra persone dello stesso sesso. Gli altri due stati che hanno legalizzato i matrimoni tra gay sono stati il Massachusetts, in cui il matrimonio tra omosessuali è stato legalizzato nel 2004, e il Connecticut, grazie alla decisione della Corte Suprema di legalizzare i matrimoni tra gay il 10 ottobre del 2008. La questione delle nozze gay continua a dividere comunque gli Stati Uniti e diversi Stati hanno introdotto degli emendamenti alle costituzioni locali per specificare che il matrimonio è solo "l'unione fra un uomo e una donna".

    (da WALLSTREETITALIA.COM )
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    00 15/05/2009 11:38

    Usa, le nozze gay arrivano in Parlamento

    Massachusetts, Vermont, Connecticut, Iowa e Maine approvano i matrimoni tra coppie dello stesso sesso

    Dal nostro corrispondente Paolo Valentino
    WASHINGTON
    - Una nuo­va Rivoluzione Americana parte dal New England, met­te piede nelle piane del Mid­West e ritrova echi potenti fi­no alla West Coast california­na. Con la firma del governa­tore del Maine, John Baldacci, sono saliti a 5 gli Stati Usa che hanno legalizzato i matri­moni gay. E potrebbero di­ventare 6 già lunedì, se anche il governatore del New Hamp­shire darà il suo viatico alla legge appena approvata dal Congresso locale. Cinque anni dopo il Massa­chusetts, ancora una volta battistrada dell'Unione come lo fu nella rivolta anti-inglese e nella battaglia contro la schiavitù, in un solo mese il Vermont, il Connecticut e per­fino l'Iowa, cuore rurale del Paese profondo, hanno lega­lizzato il matrimonio di cop­pie omosessuali. Le Hawaii lo riconoscono da tempo, senza però rilasciare in proprio li­cenze matrimoniali. Lo fa an­che lo Stato di New York, do­ve il governatore David Pat­terson ha presentato in aprile una legge per la legalizzazio­ne vera e propria. Il New Jer­sey dovrebbe seguire a ruota. Parlare di un'onda irresisti­bile non è esagerato.

    Il vento dell'Est ha infatti riaperto il dibattito anche in California, dove un referendum costitu­zionale in novembre aveva ro­vesciato la decisione favore­vole della locale Corte Supre­ma e reintrodotto il divieto. Entro qualche settimana, i giudici dovranno pronunciar­si sulla costituzionalità dell' azione referendaria e potreb­bero restituire legalità alle nozze tra omosessuali. E da ultimo, martedì, il Distretto di Columbia, quello della capi­tale Washington, ha votato per il riconoscimento dei ma­trimoni gay celebrati in altri Stati. La decisione offre l'inat­tesa opportunità di un con­fronto politico a livello federa­le, visto che tutte le leggi del Distretto devono essere ap­provate dal Congresso. Ma la rivoluzione in corso contrasta con lo strano silen­zio della nuova Amministra­zione, che fin qui ha evitato ogni commento, nonostante gay e lesbiche siano stati fra i più entusiastici sostenitori della candidatura di Barack Obama. «È il più grande pas­so in avanti dei diritti civili del nostro tempo e il presi­dente non ha ancora detto nulla», nota Steve Clemons, della New American Founda­tion. In campagna elettorale, preoccupato di non alienarsi il voto cristiano, Obama ave­va tentato la quadratura del cerchio, dicendosi favorevole al riconoscimento delle unio­ni di fatto e contrario a un di­vieto federale sui matrimoni gay. Ma aveva evitato di pro­nunciarsi a favore di questi ul­timi, sostenendo che erano materia per gli Stati.

    Il porta­voce della Casa Bianca, Ro­bert Gibbs, ha detto che la po­sizione del presidente «non è cambiata». E questo ha provo­cato i commenti negativi dei commentatori liberal, che ac­cusano Obama di ipocrisia e di «non voler spendere capita­le politico sulla sua stessa re­torica ». «È tempo — ha scrit­to il premio Pulitzer Eugene Robinson sul Washington Post — che un presidente po­polare e progressista si pro­nunci su un fondamentale te­ma di diritti umani e civili: qual è la differenza concreta tra la sua posizione e l'affer­mazione pura e semplice, che i matrimoni gay vadano rico­nosciuti in tutti i 50 Stati?». Una risposta possibile è che Obama abbia davanti i sondaggi e non voglia in al­cun modo provocare una na­zione ancora divisa. Il cambio di stagione è in corso, la nuo­va rivoluzione in atto, ma il 54% degli adulti americani si dice tuttora convinto che le nozze fra omosessuali non debbano essere riconosciute.

    (da CORRIERE.IT )

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    00 19/05/2009 09:33
    ...e in Italia si vuole vietare per legge il matrimonio gay...

    In Parlamento arriva la legge per vietare il matrimonio gay

    Lunedi' 11 maggio 2009
    Mentre in America sempre più Stati riconoscono direttamente o indirittemante il matrimonio gay, in Italia un manipolo di parlamentari di centrodestra capeggiati dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga hanno presentato una legge per vietare costituzionalmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Come? Scrivendo esplicitamente nella Carta fondamentale che a nozze possono convolare soltanto un uomo e una donna.

    La proposta di legge costituzionale, che attualmente è in Senato, è firmata tra gli altri dal senatore Giuseppe Ciarrapico, editore ciociaro e nostalgico del Fascismo.

    Intanto un sondaggio dell’edizione on line del Sole 24 Ore rivela come la maggioranza dei lettori italiani sia favorevole al matrimonio gay.

    (da BABILONIAMAGAZINE.IT )
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    00 20/05/2009 14:24

    NEW YORK, A UN PASSO DAl SI' Ai MATRIMONI GAY

    (AGI) - New York, 13 mag. - L'Assemblea dello Stato di New York ha approvato la legislazione che consente i matrimoni tra omosessuali; e il voto, che dovra' essere adesso confermato dal Senato, apre il cammino al processo che potrebbe fare di questo Stato il sesto negli Stati Uniti che consente questo tipo di unioni. L'Assemblea -che ha la sua sede nella capitale dello Stato, Albany- ha dato il 'via libera' con 89 voti a favore (tra cui 5 repubblicani) e 52 contrari. E probabile pero' che al Senato statale, la legge trovi una maggiore opposizione. Anche se i senatori democratici (32) superano quelli repubblicani per due scranni, non e' chiaro infatti se la maggioranza appoggera' in blocco il progetto. E' comunque la seconda volta, in due anni, che la Camera bassa di New York approva una legge in questo senso: nel 2007, un progetto simile ottenne il 'via libera', con un margine di 85 voti a favore e 61 contrari; ma venne poi bocciato dal Senato, allora a maggioranza repubblicana. E' stato il governatore di New York, David Paterson, a presentare il progetto per legalizzare i matrimoni tra le persone dello stesso sesso ed equiparare i loro diritti a quelli delle unioni tra eterosessuali. E il progetto ha avuto l'appoggio del sindaco di New York, Michael Bloomberg, e di numerosi funzionari e attivisti della comunita' gay. Con questo voto, New York e' a un passo dalla linea gia' varcata da Massachussets, Connecticut, Maine, Vermont e Iowa, dove i tribunali o le assemblee locali hanno gia' legalizzato i matrimoni tra gli omosessuali. Altri Stati, come il New Hamspshire, hanno approva la legge, ma sono in attesa che il governatore la firmi; mentre nel New Jersey c'e' una proposta di un parlamentare locale, Reed Gusciora, che vuole legalizzare queste unioni. La California, infine, ha approvato i matrimoni tra le persone dello stesso sesso, ma la legge e' stata bocciata l'anno scorso con un referendum.

    (da AGI.IT )
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    00 05/06/2009 09:44

    California: no alle nozze gay, ma 18.000 matrimoni restano validi

    La Corte Suprema della California ha confermato che i matrimoni omosessuali sono di nuovo fuorilegge nel Golden State, come deciso da un referendum popolare lo scorso novembre. La Corte di San Francisco ha però stabilito che i circa 18 mila matrimoni gay e lesbici celebrati tra maggio e novembre 2008 rimangono validi. La decisione della Corte, che i media locali davano per scontata in questi termini, ha profondamente deluso gli attivisti pro matrimoni omosex che a centinaia sono accorsi nei pressi del palazzo di Giustizia prima di partecipare ad una serie di manifestazioni nella città più gay degli Stati Uniti. Quanto stabilito dalla Corte Suprema con una amplissima maggioranza (sei giudici contro uno, ma all’unanimità per i matrimoni già celebrati), non mette verosimilmente la parola fine alla vicenda, dato che le organizzazioni omosessuali californiane hanno l’intenzione di chiedere un nuovo referendum sulla questione, probabilmente già l’anno prossimo. La Corte ha respinto le motivazioni degli attivisti pro-gay , secondo i quali per modificare la Costituzione statale, come deciso per referendum dal 52% dei votanti, occorreva una maggioranza qualificata trattandosi di una revisione e non di un semplice emendamento costituzionale. Che il massimo tribunale californiano era pronto a prendere una decisione di questo tipo, era già apparso chiaro agli osservatori lo scorso marzo, quando la Corte Suprema aveva organizzato l’udienza sul dopo referendum del 4 novembre. A difendere i pro-gay era stato Shannon Minter, un trasgender in giacca e cravatta col pizzetto ben curato, direttore legale del National Center for Lesbian Right (Nclr). Gli oppositori ai matrimoni gay e lesbici erano rappresentati da un avvocato molto famoso: Kenneth Starr, preside della facoltà di legge dell’Università di Pepperdine, a Malibu, cristiana ed ultra conservatrice, e soprattutto ex procuratore del Sexgate, che mise nei guai l’ex presidente Usa Bill Clinton. La California era diventata il secondo Stato dell’Unione, dopo il Massachusetts, a riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Poi analoghe decisioni sono state prese dalle Corti Supreme dell’Iowa e del Connecticut, e quindi dai parlamenti statali di Vermont e Maine. Presto ci potrebbe essere il via libera alle unioni gay e lesbiche in New Hampshire, mentre l’iter legislativo appare più difficile nello Stato di New York, dove c’è stato recentemente il via libera della Camera.

    (da ILSECOLOXIX.ILSOLE24ORE.COM )
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    00 15/06/2009 09:57

    New Hampshire: sì a matrimoni gay

    Sesto stato americano a legalizzarli

    Il New Hampshire è il sesto Stato americano a legalizzare i matrimoni tra omosessuali. Il Parlamento ha infatti approvato una legge che è stata immediatamente promulgata dal governatore, John Lynch. La normativa approvata comunque non obbliga chiese e organizzazioni religiose a officiare le unioni. Il New Hapshire si aggiunge così a Massachusetts, Connecticut, Maine, Vermont e Iowa.

    (da TGCOM.IT )

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    00 30/06/2009 13:44

    Matrimoni gay vietati a New York?
    Si traveste da donna e sposa il compagno

    E' la storia di una giovane coppia gay che e’ riuscita con l’inganno a convolare a nozze nella 'Grande Mela' dove è vietato per gli omosessuali. Secondo un avvocato l'unione non è valida, per gli attivisti dei diritti gay invece dimostra l'esigenza di una legge al riguardo

    New York, 15 giugno 2009 - I matrimoni omosessuali sono vietati a New York? E lui si finge donna e truffa le autorità. E' la storia di una giovane coppia gay che e’ riuscita con l’inganno a convolare a nozze a New York, dove i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono proibiti.

    Jason Stenson, 21 anni, e Hakim Nelson, 18, entrambi uomini, hanno raccontato al New York Post come sono riusciti a gabbare le autorita’ municipali e ottenere un matrimonio in piena regola, con tanto di cerimonia ufficiale e certificato.

    E’ bastato che Hakim vestisse come una donna, presentando un documento con la F di ‘’female’’ al posto della M indicante il sesso maschile.

    I funzionari non hanno battuto ciglio, non una domanda su quello strano nome da uomo che Hakim Nelson si porta dietro dalla nascita malgrado voglia un giorno diventare una donna a tutti gli effetti. Non un sospetto sulla loro residenza in un noto ricovero per persone omosessuali.

    ‘’Penso che abbiamo fatto la storia’’, ha sussurrato Jason allo sposo Hakim uscendo dal City Clerk’s Office, dove si era appena celebrata la loro unione.

    ‘’Ci sono molti casi di donne che hanno nomi maschili e viceversa’’, si giustificano i responsabili dell’ufficio comunale, incapaci di smascherare l’inganno.

    Secondo un avvocato matrimonialista di New York, il matrimonio non e’ tecnicamente valido, essendo fuorilegge nello Stato. Per gli attivisti dei diritti gay costituisce invece ‘’la dimostrazione del perche’ il Senato di New York deve approvare al piu’ presto il disegno di legge sulle unioni omosessuali’’.

    E un’apertura inattesa e’ arrivata proprio dall’influente ex senatore repubblicano di New York Joseph Bruno, che si e’ detto favorevole, dopo anni di opposizione, ai matrimoni omosex: ‘’Come repubblicano - ha detto Bruno - credo nella liberta’ delle persone’’, e la sua nuova posizione potrebbe agevolare il via libera del Senato newyorchese.

    (da QUOTIDIANONET.ILSOLE24ORE.COM )

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    00 30/06/2009 15:43

    A 80 anni si ricrede e si dichiara favorevole alla legalizzazione dei matrimoni gay

    di Chiara Zamin

    A 80 anni si ricrede e si dichiara favorevole alla legalizzazione dei matrimoni gay. A cambiare idea sull'argomento è l'ex leader della maggioranza del Senato, Joseph Bruno.

    Considerato tra gli uomini più potenti del partito dell'Elefante, Bruno ha dichiarato all'agenzia stampa Ap che in ballo vi è il rispetto dei diritti civili. "Come repubblicano credo fortemente nella libertà personale" ha dichiarato l'ex senatore statale in una dichiarazione scritta. Lavorando insieme al governatore democratico David Paterson, suo amico e avversario al Senato, Bruno ha tuttavia maturato tra sè l'importanza del rispetto dei diritti civili. L'ex senatore aveva respinto una versione precedente della proposta di legge sui matrimoni gay che l'assemblea dei democratici aveva approvato due anni fa. "Mi sono sempre opposto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, in quanto la maggioranza dei miei elettori erano contrari. Come cattolico, considero il matrimonio il fondamento della famiglia. Tuttavia, in quest'ottica si presenta un conflitto, quello dei diritti civili che dovrebbero essere garantiti per tutti. Questa è l'America, un paese dove i diritti sono inalienabili, la vita è breve e tutti noi dovremmo poter disporre delle stesse opportunità" ha spiegato Bruno. La sua nuova presa di posizione non influenzerà tuttavia il voto dei senatori chiamati ad approvare la proposta di Paterson, in quanto i Bruno è andato in pensione l'anno scorso.

    In una intervista l'ex senatore di New York che è anche chief executive della CMA Consulting Service, una società che si occupa di tecnologia informatica ad Albany, ha detto che sebbene lui si sia sempre opposto in Senato alla proposta, ora vede in questa richiesta il riconoscimento degli stessi diritti promossi dai padri fondatori e da Abraham Lincoln. Bruno, ricordiamo, è stato leader della maggioranza al Senato statale di New York dal 1995 al 2008.

    (da UNIVERSITY.IT )

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    00 05/08/2009 14:29

    ALBANIA: BERISHA, DISCRIMINARE I GAY E' INACCETTABILE

    Tirana, 30 lug. (Adnkronos/Dpa) - Il governo albanese sta pensando alla legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali , secondo quanto riferito dal gabinetto del primo ministra Sali Berisha. Intervenendo in parlamento, Berisha ha definito "inaccettabile" la discriminazione dei gay, spiegando che con l'adozione di una legge in materia l'Albania si avvicinerebbe all'Europa.

    Fino al 1995 nell'ex paese comunista l'omosessualita' era considerata un reato punibile con una condanna a 10 anni di carcere. La nuova legge provochera' probabilmente un ampio dibattito nel paese a maggioranza musulmana. I media locali riferiscono che quando Berisha ha presentato la proposta di legge in aula alcuni deputati si sono fatti una risata.

    (da LIBERO-NEWS.IT )

    [Modificato da niko74mi 05/08/2009 14:31]
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    00 09/09/2009 10:09

    VIA AI MATRIMONI GAY IN VERMONT 

    WASHINGTON - Primi matrimoni tra coppie omosessuali da oggi in Vermont. E' infatti entrata in vigore oggi la nuova legge statale, approvata in aprile, che consente alle coppie dello stesso sesso di unirsi in matrimonio, così come già avviene in altri cinque Stati americani, Massachusetts, Connecticut, New Hampshire, Maine e Iowa, primo Stato del Midwest ad adottare il provvedimento.

    Da oggi nei Comuni del Vermont vengono distribuiti formulari appositi dai quali sono scomparse le parole 'bride' (sposa) e 'groom' (sposo), per essere sostituite con un più neutro 'applicant A' o 'applicant B' (richidente).
     Le prime nozze hanno cominciato ad essere celebrate un minuto dopo lo scoccare della mezzanotte. Il Vermont è il primo Stato americano a legalizzare le nozze tra coppie omosessuali attraverso un processo legislativo, e non in seguito a una decisione presa dal giudice.

    (da ANSA.IT )
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    00 07/10/2009 23:10

    Slovenia: il governo a favore dei matrimoni gay

    Il governo sloveno si è detto a favore dei matrimoni gay proponendo oggi una serie di emendamenti alla legge sulla famiglia, dove tra l'altro si definisce il matrimonio come "un'unione di due persone di sesso opposto o uguale". Lo riferiscono oggi i media di Lubiana. "Con questa legge vogliamo equiparare l'unione di due partner dello stesso sesso con le altre forme di famiglia" ha detto oggi ai giornalisti il ministro per la famiglia e gli affari sociali Ivan Svetlik. In alcuni casi la legge prevede anche le adozioni da parte di coppie omosessuali, con il loro riconoscimento sopratutto se l'adozione è avvenuta all'estero. La proposta di legge del governo dovrà ora essere sottoposta all'esame del parlamento.

    (da UNIONESARDA.ILSOLE24ORE.COM )
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    00 18/10/2009 13:25

    Il Papa contro i matrimoni gay

    Roma,

    Benedetto XVI ha riaffermato questa mattina ricevendo le credenziali del nuovo
    ambasciatore olandese presso la Santa Sede, la baronessa Henriette Johanna Cornelia Maria van Lynden-Leijten, che l'unica forma di matrimonio possibile e' quella fra uomo e donna.

    "Nulla - ha detto il Pontefice - puo' eguagliare o sostituire il valore formativo rappresentato dalla crescita in un ambiente famigliare sicuro". Benedetto XVI ha messo in luce il significato delle famiglie "fondate su uno stabile e fecondo matrimonio tra un uomo e una donna". "Una societa' che incoraggi modelli alternativi di vita domestica per il bene di una supposta diversita' - ha spiegato il Pontefice - rischia di innescare conseguenze sociali che non portano allo sviluppo umano integrale".

    Quindi ha osservato: "Mentre alcuni olandesi si definirebbero agnostici o addirittura atei, piu' della meta' si professa cristiana, e la crescita del numero di immigrati di altre tradizioni religiose rende necessario per le autorita' civili riconoscere il posto della
    religione nella societa' olandese". A tale proposito il Papa ha giudicato positivamente il governo dell'Aia per il sostegno finanziario alle scuole confessionali.

    (da RAINEWS24.RAI.IT )

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    00 29/11/2009 14:58

    NEW YORK: "Sì AI MATRIMONI OMOSESSUALI"

    da: Americaoggionline

    Nelle prossime settimane lo Stato di New York approverà una legge che legalizza il matrimonio omosessuale.Lo ha affermato il governatore dello Stato, David Paterson, spiegando che si è in attesa che il Senato di Ny dia il segnale verde alla legge.

    Nel caso in cui sia approvata, lo Stato di New York sarà il settimo Stato americano a legalizzare le nozze tra persone dello stesso sesso. Ieri sera, nel corso di una cena del gruppo di difesa per i diritti omosessuali 'Empire State Pride Agenda', Paterson ha spiegato che New York stabilirà l'eguaglianza nei matrimoni "grazie alla legge che adotteremo in Senato e che verrà firmata dal governatore nelle prossime settimane".

    Se il governatore non può obbligare il Senato ad approvare la legge, Paterson ha la certezza che verrà adottata grazie alla campagna di sensibilizzazione dei militanti per i matrimoni gay.

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    00 01/07/2010 22:30
    GAY: CORTE GIUSTIZIA UE, MATRIMONIO NON E' UN DIRITTO

    (ASCA-AFP) - Strasburgo, 24 giu - Il matrimonio tra omosessuali non e' un diritto. O meglio negarlo, non significare negare un diritto. Ne' tantomeno una violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Lo ha stabilito oggi la Corte europea di Strasburgo con quattro voti a favore e tre contrari. Ogni Stato, quindi, puo' decidere autonomamente se celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e di conseguenza se garantire gli stessi diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali. Il caso e' arrivato fino a Strasburgo su ricorso di una coppia di gay austriaci. ''Le autorita' nazionali sono preposte per soddisfare i bisogni sociali in materia. E il matrimonio racchiude connotazioni sociali e culturali profondamente radicati, che differiscono largamente da un Paese a un altro'', ha spiegato il giudice. ''I differenti Stati europei non devono - ha concluso - forzatamente conferire (alle coppie omossesuali, ndr) uno statuto analogo sotto tutti i punti di vista al matrimonio''.

    (da ASCA.IT )
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    00 15/07/2010 20:32
    MATRIMONI GAY: I DIECI PAESI DOVE SONO LEGALI

    (AGI) - Roma, 15 lug. - L' Argentina e' il primo Paese latino americano a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso nonche' il decimo paese del mondo dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda. Ecco di seguito i paesi dove sono completamente legalizzati a livello nazionale i matrimoni omosessuali: ARGENTINA: Con il voto odierno, che ha seguito di poco quello dei deputati, l'Argentina e' il primo paese dell'America latina a legalizzare i matrimoni gay. ISLANDA: La legalizzazione del matrimonio gay e' stata approvata all'unanimita' dal Parlamento lo scorso 12 giugno. Per celebrare lo storico evento la premier Johanna Sigurdadottir, che non ha mai nascosto la sua omosessualita', ha sposato il 27 giugno la sua compagna.
    PORTOGALLO: A gennaio scorso il Parlamento ha adottato in prima lettura il progetto di legge del governo socialista che legalizza il matrimonio omosessuale. Respinta invece la proposta dell'estrema sinistra e dei Verdi a favore delle adozioni gay. OLANDA: Primo paese al mondo a riconoscere il matrimonio gay nel 2001. Gli obblighi e i diritti dei congiunti, compresa l'adozione, sono identici a quelli dei matrimoni eterosessuali. BELGIO: Il matrimonio delle coppie dello stesso sesso e' stato approvato nel 2003. Nel 2006 e' stato accordato loro il diritto di adozione. SPAGNA: Il governo Zapatero ha approvato in una sola volta nel luglio 2005 il matrimonio omosessuale e l'adozione tra coppie dello stesso sesso. NORVEGIA: Una legge nel gennaio 2009 ha messo sullo stesso piano i diritti di coppie etero e omosessuali compreso il matrimonio e il diritto di adozione. Nel Paese l'omosessualita' era illegale fino al 1972. SVEZIA: Paese pioniere nel diritto di adozione delle coppie gay. Dal 2009 le coppie dello stesso sesso si possono sposare sia civilmente che con rito religioso. Dal 1995 erano solo autorizzate a unirsi con una forma di 'partenariato'. CANADA: Il matrimonio gay e' legale dal 2005. Anche prima comunque la maggioranza delle provincie canadesi autorizzavano le unioni tra persone dello stesso sesso. SUDAFRICA: Unico paese aficano ad aver legalizzato i matrimoni gay. La legge e' passata nel novembre 2006. ALTRI PAESI Oltre che in Argentina dal 4 marzo le coppie omosessuali possono celebrare matrimoni anche in MESSICO. In Uruguay e in certi stati del Brasile sono comunque permesse le unioni civili. Negli USA le coppie gay hanno diritto di sposarsi a Washington dal 3 marzo. Il matrimonio gay e' autorizzato poi in Iowa, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire e Vermont. In EUROPA alcuni paesi hanno adottato legge sulle unioni civili estese anche gli omosessuali: in Danimarca dal 1989 esiste un 'partenariato registrato'; in Francia le Pacs dal 1999. Leggi simili anche in Germania dal 2001, in Finlandia dal 2002, in Nuova Zelanda dal 2004, in Gran Bretagna dal 2005, in Repubblica Ceca dal 2006 e in Svizzera dal 2007. (AGI) .

    (da AGI.IT )
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    00 05/08/2010 15:57
    Incostituzionale il divieto di matrimoni gay, svolta negli USA

    "D'ora in poi sarà difficile per gli avversari delle unioni omosessuali continuare la battaglia con gli stessi argomenti. Il dibattito sul matrimonio fra gay non sarà più lo stesso". Il San Francisco Chronicle sintetizza così gli effetti immediati della sentenza del giudice federale californiano Vaughn R. Walker, che ha stabilito che il divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso adottato dalla California quasi due anni fa per referendum è incostituzionale.

    A questo punto, dicono gli esperti, molto probabilmente il caso finirà di fronte alla Corte Suprema di Washington, che dovrà a quel punto decidere se i gay hanno un diritto costituzionale al matrimonio negli Stati Uniti. E questo sarà decisivo poiché gli Usa sono spaccati fra Stati che ammettono il matrimonio omosessuale, e Stati che per impedirlo hanno iscritto nella Costituzione locale che il matrimonio è una istituzione fra un uomo e una donna.
    Il caso
    Il giudice Vaughn Walker ha deciso in merito ad una causa avviata da due coppie gay, secondo cui la Proposition 8, il bando alla legge che consentiva il matrimonio gay approvato tramite referendum, violava i diritti civili. La Proposition 8 è stata votata nel novembre 2008, cinque mesi dopo che la Corte Supreme della California aveva legalizzato il matrimonio gay. La vittoria del 'no' nel referendum con il 52% era stata accolta come uno spartiacque dalle associazioni contro le nozze gay ed era stata una batosta per le associazioni omosessuali.

    Ora, invece, c'è la festa delle centinaia di gay raunati a West Hollywood park con le bandiere arcobaleno e gli striscioni: "Ha vinto il nostro amore".
    Il peso della sentenza
    Nelle sue 136 pagine il giudice Walker mette a fuoco una ricca documentazione giuridica a sostegno dell'incostituzionalità del divieto di matrimonio fra gay dancita dal referendum californiano. Originato da una campagna, ricorda il magistrato, centrata sul confronto morale fra queste unioni e il matrimonio eterosessuale, nella convinzione che "la negazione del matrimonio per le coppie dello stesso sesso protegga i bambini" e che "l’educazione ideale di un figlio" richieda il matrimonio tra un uomo e una donna.

    Ma, e quasto è il punto, sostiene il New York Times, il giudice Walker ha scritto che il Tribunale ha dichiarato che il governo non può applicare convinzioni morali o religiose, senza esplicitare un’ ‘etica secolare d’accompagnamento’. Il giudice ha quindi spostato la sua attenzione su un focus sulle famiglie "statisticamente ottimali" per la crescita di un bambino e sostenuto che queste rispettano la volontà degli elettori della California.

    Diverso è invece quanto stabilisce la legge della California, ha scritto Walker, che ha chiesto di discriminare basandosi sul sesso e sull’orientamento sessuale. La Proposition 8, il referendum californiano, attribuisce invece "forza di legge a pregiudizi contro gay e lesbiche" sostiene Walker, compreso il concetto che "gay e lesbiche non sono coppie di genitori buone come quelle eterosessuali" e che per questo "relazioni gay e lesbiche non meritano il pieno riconoscimento della società".

    Un principio in contrasto con il diritto al matrimonio, che la Costituzione americana riconosce ad ogni cittadino. E su questa base Walker, un giudice conservatore nominato dal presidente Reagan e poi confermato da Bush, ha sostanzialmente accolto la tesi delle associazioni omosessuali che da tempo sostengono come il divieto di matrimoni gay violi il 14esimo emendamento della Costituzione che garantisce un eguale trattamento dei cittadini dinanzi alla legge.

    Le ragioni del 'no'
    Sul piano legale, l'eventuale riconoscimento a livello federale del pieno diritto al matrimonio di coppie omossessuali ribalterebbe uno degli elementi fondanti, da sempre, della battaglia dei 'proibizionisti', quello cioè del riconoscimento di privilegi al matrimonio eterossesuale in quanto 'naturalmente' portatore di un contributo positivo alla società, a cominciare dai figli. Ma anche su questo terreno, senza tener conto della possibilità di adozioni, gli sviluppi della scienza intaccano quella che un tempo era prerogativa esclusiva delle unioni eterosessuali.

    Il quadro internazionale
    Negli Usa, i matrimoni omosessuali sono legali in Stati in Stati del New England come Massachusetts, Connecticut, Vermont e New Hampshire, in Iowa e nel Distretto di Columbia che ospita la capitale Washington. In Europa, sono consentiti dalla legge nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna, in Portogallo, in Svezia e in Norvegia.

    (da RAINEWS24.IT )
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    00 12/08/2010 21:30
    Schwarzenegger si schiera a favore della ripresa dei matrimoni gay in California

    San Francisco, 7 ago. (Adnkronos/Dpa) - In una carta inviata al giudice Vaughn Walker, il governatore Arnold Schwarzenegger si dice favorevole alla ripresa delle celebrazioni delle nozze gay in California. Mercoledì scorso in una sentenza il giudice federale aveva definito incostituzionale il divieto di sposarsi per i gay. Oltre a Schwarzenegger, anche il ministro della Giustizia della California, Jerry Brown, sollecita una autorizzazione con effetto immediato ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Secondo esperti giuristi la vicenda potrebbe arrivare alla Corte Suprema di Washington.

    Nel maggio 2008 la Corte Suprema della California aveva deciso con quattro voti a favore e tre contrari che le coppie gay avevano diritto a contrarre matrimonio in base alla costituzione dello Stato. La decisione era stata ribaltata sei mesi dopo da un referendum popolare e così avevano mantenuto validità un totale di 18mila matrimoni gay celebrati tra maggio e novembre del 2008.
    Le nozze gay sono permesse in cinque stati Usa: Connecticut, Massachusetts, Iowa, Maine e Vermont. Nelle costituzioni di circa 30 dei 50 stati americani il matrimonio viene definito unione tra uomo e donna.

    (da ADNKRONS.COM )
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    00 25/11/2010 20:27
    Australia, il 57% dei cittadini a favore dei matrimoni gay

    Una netta maggioranza di australiani è a favore dei matrimoni gay, in contrasto con i partiti maggiori, che formalmente vi si oppongono. Secondo il sondaggio Nielsen di 1.800 elettori pubblicato oggi dal Sydney Morning Herald, il 57% esprime sostegno per la legalizzazione dei matrimoni dello stesso sesso, mentre vi si oppone poco più di un terzo, il 37%.
    Sono a favore i due terzi degli elettori laburisti e l’86% dei verdi. Fra i conservatori, il 51% è contrario e il 42% a favore.
    La settimana scorsa i verdi, che danno sostegno esterno al governo laburista di minoranza, sono riusciti a far approvare una mozione col sostegno dei laburisti, che esorta i parlamentari a sondare il pubblico appoggio ai matrimoni gay.
    La questione ha suscitato conflitti interni al partito laburista, con prese di posizione contrastanti, mentre i verdi fanno leva sul sondaggio per esortare i partiti maggiori a cambiare posizione ed a consentire ai propri parlamentari il voto di coscienza sulla questione.

    (da GAZZETTADIPARMA.IT )
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    00 24/03/2011 21:15
    Matrimoni gay: il 53% degli americani è favorevole

    Il risultato del sondaggio sui matrimoni gay, condotto da Washington Post ed Abc, è sorprendente. Si tratta infatti della prima volta che la maggioranza della popolazione americana si esprime a favore delle nozze tra omosessuali: ben il 53% degli intervistati pensa infatti che la legge dovrebbe consentirle. Appena qualche giorno fa, anche Obama si era espresso sull’argomento, decidendo che non difenderà più il Marriage Act, la legge che vieta le unioni tra coppie omosessuali facendo diventare incostituzionale il divieto.
    Ormai nel mondo i paesi dove i gay possono sposarsi sono sempre più numerosi. Oltre a Spagna, Canada, Olanda e Islanda, negli Stati Uniti è possibile celebrare matrimoni tra omosessuali in cinque stati: Massachusetts, New Hampshire, Vermont, Iowa, Connecticut, e nel District of Columbia.
    Recentemente anche la figlia di Bush ha lanciato una campagna a favore dei matrimoni gay. Insomma, negli Usa il dibattito è sempre molto vivace e la strada verso un’apertura totale alle nozze sembra essere stata spianata anche dal recente intervento del presidente Obama che potrebbe far diventare incostituzionale il divieto.
    Una conferma dell’apertura degli Usa alle unioni tra persone dello stesso sesso, arriva anche dall’opinione pubblica. Per la prima volta, infatti, la maggioranza degli americani, il 53%, si è dichiarata favorevole alle nozze gay. E’ questo il risultato del nuovo sondaggio condotto da Washington Post ed Abc, i cui risultati segnano una grande svolta e un grande cambiamento: nel 2004 i favorevoli erano infatti appena il 32%. Un segnale forte arriva anche dal fatto che, se quattro anni fa erano in particolare le persone al di sotto dei 30 anni a dire sì alle nozze gay, oggi anche la maggioranza dei trentenni e quarantenni esprimono un parere positivo.

    (da TUTTOGRATIS.IT )
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