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La Francia si fa promotrice della depenalizzazione universale dell'omosessualità

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    niko74mi
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    00 06/01/2009 23:06
    ...il caso dell'Arabia Saudita...

    Arabia Saudita, decapitati due accusati di violenza omosessuale

    Muoiono in media due persone a settimana. Per stupro, per omicidio ma anche per traffico di droga, rapina a mano armata e apostasia della fede musulmana. Questa è l’Arabia Saudita del regime estremista ispirato ai principi islamici più ferrei.
    L’altro ieri sono morti per decapitazione Nasser al-Harby et Majid al-Sibeiy. Secondo l’accusa, sarebbero entrati nella camera di un uomo, l’avrebbero picchiato e violentato. La sodomia è stata più che sufficiente a decretare la pena capitale. Con la loro uccisione, sale a 100 il numero dei giustiziati nel 2008. In Arabia Saudita dal 2007 si è impennato il ricorso alla pena capitale per reati di vario genere, nonostante gli appelli di Amnesty International e di vari organismi internazionali a favore di un cambio di rotta. Il 2007 ha segnato il record, con 153 decapitati contro i 37 del 2006.


    Daniele Stefanoni

    (da BABILONIAMAGAZINE.IT )

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    niko74mi
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    00 14/01/2009 21:25
    ...il caso del Senegal...

    Senegal: otto anni di carcere per nove omosessuali

    Senegal. Nove senegalesi sono stati condannati a otto anni di prigione dal tribunale di Dakar in quanto omosessuali. E' la pena più pesante mai inflitta in Senegal per questo tipo di reato. Gli otto arrestati sono stati condannati martedì scorso per "atti contro natura e associazione a delinquere" dopo essere stati arrestati nel dicembre scorso a Mbao, città dei dintorni di Dakar.
    Per il solo "reato" di omosessualità avrebbero dovuto scontare cinque anni, ma "l'associazione a delinquere" ha appesantito la condanna. Alcuni degli arrestati fanno parte di un'associazione di lotta all'Aids.
    In Senegal, paese mussulmano, l'omosessualità è considerata un reato punibile fino a cinque anni di carcere.

    (da SABATOSERAONLINE.IT )
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    00 01/04/2009 10:59
    ...la posizione di Obama...

    Usa firmeranno depenalizzazione universale omosessualità

    Washington, 18 mar. (Apcom) - Il governo di Barack Obama si appresta ad annunciare il suo sostegno a alla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti degli omosessuali. Si tratta delle'ennesimo passo della nuova amministrazione in una direzione diametralmente opposta a quella seguita dall'amministrazione Bush. Washington annuncerà al più presto alla Francia, ispiratrice del documento sostenuto da decine di altri paesi, il sostegno che intende dare a questo documento, riferiscono fonti ufficiali. La dichiarazione, che non ha il carattere costrittivo di una risoluzione, era stata presentata lo scorso dicembre della Francia e, invocando l'universalità dei diritti dell'uomo, chiede la depenalizzazione mondiale dell'omosessualità. E' composta da 13 punti che mirano ad "assicurare che l'orientamento sessuale o l'identità di genere non possa mai costituire la base per infliggere condanne, in special modo esecuzioni, arresti o detenzioni". Il testo ha ricevuto 60 voti a favore, tra cui la maggior parte degli Stati europei e sudamericani. Alla risoluzione si erano opposti il Vaticano, diversi paesi islamici, la Cina, la Russia e gli Stati Uniti. Nell'ultimo periodo sono finiti all'indice anche alcuni riferimenti ritenuti discriminatori nei confronti degli omosessuali contenuti nella bozza di dichiarazione finale della conferenza dell'Onu contro il razzismo "Durban II" prevista ad aprile a Ginevra. (fonte Afp)

    (da LA7.IT )

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    00 04/05/2009 15:46
    ...la situazione in Burundi...

    Il Burundi mette fuorilegge i gay: «Illegali gli atti omosessuali»


    Il presidente del Burundi ha promulgato una legge che criminalizza l'omosessualità. Lo rivela un comunicato di 63 organizzazioni per la tutela dei diritti umani che chiedono al leader del Paese africano, Pierre Nkurunziza, di ritornare sui suoi passi. In base alla legge emanata mercoledì scorso ma di cui si è avuta notizia soltanto oggi, «gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso diventano illegali». È la prima legge del genere emanata in Burundi, denunciano le associazioni nel comunicato diffuso da Human Rights Watch. Per il reato di omosessualità, stabilisce il nuovo provvedimento, è prevista una pena dai tre mesi a due anni di prigione.
    La promulgazione della legge era scontata dopo che a metà marzo il parlamento aveva adottato il testo quasi all'unanimità. Qualche giorno prima dell'approvazione, circa 20mila persone erano scese in piazza nella capitale del Burundi per manifestare in favore della legge. È stata la più grossa manifestazione nel Paese dal 2005.

    (da ILGIORNALE.IT )
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    00 14/07/2009 15:13

    India, gay: governo frena su depenalizzazione omosessualità. Religiosi islamici dicono no a preannunciate modifiche di legge

    New Delhi - Nonostante gli annunci anche recenti, il governo indiano non intende per ora depenalizzare l'omosessualita' in India. Lo ha detto all'agenzia Pti il ministro della Giustizia, Veerappa Molly, dopo che il suo collega all'Interno, Palanippam Chidambaran, aveva annunciato nei giorni scorsi una riunione ministeriale per discutere modifiche ad una norma (la cosiddetta ''sezione 377'') che in India punisce il ''sesso contro natura'' assimilando gli omosessuali a chi ad esempio ha rapporti con animali.
    Il dietro front del ministro della giustizia arriva dopo che oggi il Maulana Abdul Khalik Madrasi, vice cancelliere di un' importante scuola islamica nello stato settentrionale dell'Uttar Pradesh, ha ricordato che ''l'omosessualita' e' vietata dalla Sharia (la legge islamica, ndr) e proibita nell'Islam'', sbarrando di fatto la porta alla depenalizzazione.
    Il ministro della giustizia Molly aveva detto che la decisione di depenalizzare il reato sarebbe stata presa solo dopo aver ascoltato tutte le forze sociali, compresi i responsabili religiosi. Il veto di Madrasi e' stato rafforzato dal Maulana Salim Kasmi, vice presidente dell'Aimplb, la piu' importante organizzazione islamica indiana. Per Kasmi, ''le attivita' gay sono un crimine'' e l'omosessualita' non deve essere depenalizzata dall'ambito della sezione 377.
    In base alla legge indiana tuttora in vigore (che risale al 1861, quando l'India era ancora colonia britannica) chi pratica ''sesso contro natura'' e' punibile con il carcere fino a 10 anni e con l'ergastolo nei casi piu' gravi. Gruppi di attivisti umanitari e organizzazioni non-governative da anni lottano per l'abrogazione di questa legge. Ma tutte le petizioni sono state respinte dalle autorita' indiane che, almeno finora, hanno sempre considerato i comportamenti omosessuali contrari alla morale indiana.
    I gruppi che difendono le ragioni dei gay fanno leva sulla lotta all'Aids e sul fatto che in India ci sarebbero milioni di omosessuali a rischio di contagio: per paura del carcere non denunciano la loro condizione e non hanno accesso alle necessarie cure mediche.

    (da NOTIZIEGAY.IT )
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    00 17/07/2009 11:10

    L'India volta pagina, l'omosessualità non è più un reato

    L'India depenalizza l'omosessualità. Con una storica sentenza, l'alta Corte di New Delhi ha giudicato legali i rapporti gay tra adulti consenzienti. Viene cosi' cancellata la legge di epoca coloniale del 1861 - la cosiddetta "sezione 377" - che assimilava questi rapporti al "sesso contro natura" e li puniva con il carcere fino a 10 anni e addirittura con l'ergastolo nei casi più gravi.

    E' la prima volta che la giustizia indiana sconfessa una legge ereditata dagli ex colonizzatori britannici, che vieta l'omosessualita' perche' ritenuta "contro-natura".

    Stando alla sentenza citata dall'agenzia di stampa Press Trust of India, l'Alta Corte ha dichiarato l'articolo 377 del codice penale indiano, che criminalizza i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti, una "violazione dei diritti fondamentali".

    (da RAINEWS24.IT )

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    00 24/07/2009 15:05

    VATICANO D'ACCORDO SULLA DEPENALIZZAZIONE DELL'OMOSEX

    De Puig: "quando entreremo nei dettagli (diritto a manifestare, unioni gay, educazione, eccetera) emergeranno delle divergenze

    ROMA, 17 LUG - ''Il Vaticano e' d'accordo sulla depenalizzazione del reato di omosessualita' nel mondo''. Lo ha detto il presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, Lluis Maria De Puig, riferendo ai giornalisti i contenuti dell'incontro di stamani in Vaticano con il card.

    Dominique Mamaberti, segretario di Stato per i rapporti con gli Stati.

    L'Assemblea del Consiglio d'Europa sta preparando un testo contro la discriminazione degli omosessuali, per il quale sta cercando ''un ampio consenso'', ha spiegato De Puig.

    Da parte di Mamberti, ha riferito ancora il presidente, c'e' stato ''un atteggiamento positivo anche se so che quando entreremo nei dettagli (diritto a manifestare, unioni gay, educazione, eccetera) emergeranno delle divergenze''.

    (da GAYNEWS.IT )
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    00 11/10/2009 09:38

    LA MORATORIA ONU PER LA DECRIMINALIZZAZIONE DELL’OMOSESSUALITÀ NON È ACCETTABILE

    (24/09/2009) - Ieri, mercoledì 23 settembre, il Presidente di turno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il libico Ali Abdussalam Treki, ha aperto la 64esima sessione assembleare ONU con una conferenza stampa. Nel corso di essa, alle domande di alcuni giornalisti relativamente alla sua posizione sulla dichiarazione per la decriminalizzazione universale dell'omosessualità depositata il 19 dicembre 2008, ha affermato: “E’ un problema molto delicato. Da musulmano, non sono d’accordo. Penso che non sia accettabile, non lo è per la maggior parte del mondo e non lo è assolutamente per la nostra tradizione, la nostra religione. Ciò che ha dichiarato Ali Abdussalam Treki è gravissimo e non deve ammettere scusanti: il Presidente dell’Assemblea Generale ONU, così come ogni Membro, ha il dovere di rappresentare in ogni sede i principi e i fini delle Nazioni Unite, secondo lo Statuto adottato il 26 giugno 1945 a San Francisco, nel pieno rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti (art. 1)”. Lo affermano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, Co-Presidenti dell’organizzazione internazionale per i diritti umani Gruppo EveryOne. “Con tali dichiarazioni,” proseguono gli attivisti, “il presidente dell’Assemblea Generale ha di fatto legittimato la violenza, il carcere, la tortura e la pena di morte per migliaia di persone omosessuali nel mondo, dichiarando di fatto ‘inaccettabile’ la moratoria che prevede la depenalizzazione universale dell’omosessualità (e così dello stile di vita e dei rapporti omosessuali). Chiediamo al Segretario Generale e al Consiglio di Sicurezza, che hanno il dovere di risolvere controversie interne all’Assemblea Generale su tematiche che riguardino i principi delle Nazioni Unite” continuano Malini, Pegoraro e Picciau, “di rimuovere immediatamente Abdussalam Treki dall’incarico di Presidente di Turno per la sua non conformità ai fini e ai principi ONU, se necessario riconvocando in sessione speciale l’Assemblea Generale”. Il Gruppo EveryOne fa inoltre appello alle associazioni e organizzazioni LGBT, alla Commissione Ue, al Parlamento europeo e ai Governi dei Paesi democratici, in primis Francia e Olanda – che il 19 dicembre scorso illustrarono la suddetta moratoria –, affinché stigmatizzino pesantemente le dichiarazioni del Presidente di turno dell’Assemblea Generale ONU e ne chiedano l’immediata sostituzione.

    (da IMGPRESS.IT )
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