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La Francia si fa promotrice della depenalizzazione universale dell'omosessualità

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    00 01/10/2008 23:29
    La Francia chiede all’Onu depenalizzazione omosessualità
    di Gay.it
    Lunedì 29 Settembre 2008

    La Francia chiede all’Onu depenalizzazione omosessualità Il paese dei Pacs è protagonista di un'iniziativa volta a chiedere all'Onu una depenalizzazione universale dell'omosessualità. Per ora, il governo italiano tace. Firma la petizione anche tu.

    La Francia chiede all’Onu depenalizzazione omosessualitàLa Francia ha confermato tramite il suo ministro degli esteri, Bernard Kouchner, ed il segretario di Stato per i Diritti Umani, Rama Yade, che chiederà all’ONU la depenalizzazione universale dell’omosessualità. La richiesta di pronunciamento dell'istituzione internazionale riguarderebbe la decriminalizzazione universale dell’omosessualità, delle leggi antisodomia, quelle contro i rapporti tra persone dello stesso sesso e le leggi contro i presunti atti osceni nei 57 paesi dove queste legislazioni esistono ancora. Mentre sono in tutto 80 i paesi che ancora considerano del tutto illegale l'omosessualità prevedendo per chi commette questo tipo di "reato" la tortura e la pena di morte.

    La Francia sottoporrà la sua richiesta all’assemblea dell’ONU nel mese di dicembre. In Italia, invece, nessun uomo di governo e delle istituzioni in genere si è ancora pronunciato sull'iniziativa. Nel maggio 2008, all'indomani della sua nomina, la ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna dichiarò: «Sono pronta a sollecitare il nostro ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite perché si faccia portavoce della richiesta della depenalizzazione universale dell’omosessualità».

    Durante il governo Prodi, il nostro paese si fece promotore della moratoria universale della pena di morte. Le associazioni sperano che anche in questo caso ci sia una mobilitazione internazionale guidata dall'Italia. Per adesso è possibile firmare una petizione on-line promossa da un gruppo di donne che frequentano il forum del sito EllexElle e che ritengono doveroso diffondere questa notizia e sollecitare gli utenti del web e la società a sostenere la proposta francese. Per firmare clicca qui

    (da GAY.IT)

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    niko74mi
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    00 01/10/2008 23:34
    ...la situazione in India...
    INDIA. L'ALTA CORTE: "BASTA DISCRIMINAZIONE AI GAY"
    Secondo la legge indiana, sono punibili con il carcere fino all'ergastolo

    NEW DELHI, 1 OTT - L'Alta corte indiana ha chiesto al governo centrale di non continuare la discriminazione nei confronti degli omosessuali che, secondo la legge indiana, sono punibili con il carcere fino all'ergastolo.

    L'Alta corte si chiede ''cosa spinga lo stato ad avere ancora interesse a continuare con queste leggi contro gli omosessuali, dal momento che queste persone soffrono di discriminazione e vengono considerate non degne dalla societa'''.

    La richiesta dell'Alta corte nasce dall'esigenza di assicurare le cure agli omosessuali malati di AIDS. Questi, per paura di essere scoperti e di andare in carcere, non dichiarano ne' la loro omosessualita' ne' tanto meno la loro malattia.

    Secondo il governo, non e' questione di leggi, ma di educazione. ''Legalizzare questi atti (omosessuali, n.d.r.) - ha risposto l'avvocato generale dello stato, PP Malhotra - non e' la risposta. Coloro che indugiano in questi atti non si fanno avanti non per timidezza, ma per incolpare il governo''.

    Malhotra, mentre giustifica le misure penali contro gli omosessuali, ha spiegato che l'India non puo' seguire il trend delle societa' occidentali, che considerano l'omosessualita' normale. Per l'avvocato, che ribadisce che ''non c'e' il concetto di orientamento sessuale nella costituzione indiana'', il diritto alla privacy degli omosessuali non e' assoluto, mentre deve essere preso in considerazione l'interesse di larga parte della societa'.

    ''Il sesso tra gay - ha detto Malhotra all'agenzia PTI - e' contro l'ordine naturale. Noi andremmo contro la natura se permettessimo loro di agire. E' uno dei casi, questo, nel quale lo stato deve chiedere l'aiuto della legge per mantenere la moralita' pubblica''.

    La richiesta della corte e' arrivata dopo la presentazione di una istanza da parte di un gruppo di attivisti per i diritti degli omosessuali, che chiede la cancellazione della legge penale contro di loro.

    (da GAYNEWS.IT )
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    00 02/10/2008 11:06
    ...la situazione in Marocco...
    Il Marocco potrebbe garantire i primi diritti agli omosessuali entro 15 anni

    Secondo il portale PinkNews, il rappresentante di uno dei gruppi gay del Marocco, Kif-Kif, durante un congresso sui diritti degli omosessuali nel mondo, avrebbe annunciato dei contatti tra il suo gruppo e il partito socialista del Paese.

    Contemporaneamente, il portale ricorda la vicenda dei sei marocchini arrestati nel novembre dell’anno scorso con l’accusa di omosessualità, dopo che era stato diffuso su YouTube un video che li ritraeva a quello che era stato definito un matrimonio gay. Proprio in questi giorni infatti, la loro pena è stata ridotta, nonostante le pressioni di Amnesty International perché i sei vengano invece scagionati.

    (da PORTALINO.IT )


     


    [Modificato da niko74mi 02/10/2008 11:09]
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    00 05/10/2008 22:26
    ...la situazione in Uganda...

    Uganda/ Governo annuncia linea dura contro gli omosessuali

    Ministro per l'Etica: "Nostro benessere è messo a dura prova"

    Roma, 4 ott. (Apcom) - Il governo di Kampala ha annunciato che intende rafforzare le leggi contro gli omosessuali e lanciare operazioni di polizia contro gay e lesbiche.

    "Il nostro benessere morale è messo alla prova e noi siamo preoccupati per il proliferare di lesbiche e omosessuali - ha dichiarato oggi il ministro per l'Etica e l'Integrità, Nsaba Buturo, in una conferenza stampa citata dall'agenzia di stampa sudafricana (Sapa) - dieci anni fa, questo fenomeno non esisteva, ma la malattia si è infiltrata ovunque".

    Rapporti e matrimoni tra persone dello stesso sesso sono illegali in Uganda e punibili con l'ergastolo, ma nessuno è stato condannato finora. "Vogliamo adottare una legge per cui se qualcuno è omosessuale o confessa di essere omosessuale o lesbica, allora è un criminale", ha aggiunto il ministro.

    (da NOTIZIE.ALICE.IT )

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    00 11/10/2008 09:06
    ...la petizione da firmare...

    Una firma per la decriminalizzazione dell’omosessualità

    (Roma) La Rete Agatergon, gruppo di donne lesbiche da poco costituitosi,  ha dato vita alla raccolta di firme a sostegno della proposta della Ministra francese per i Diritti Umani Rama Yade, per la depenalizzazione universale dell'omosessualità; è noto infatti che ancora in troppi Paesi si viene incarcerati e persino condannati a morte per relazioni omosessuali. L'On. Rama Yade presenterà la sua richiesta, con il pieno appoggio del Governo francese, all' Assemblea Generale delle Nazioni Unite il prossimo Dicembre. Anche la Ministra italiana per le Pari Opportunità On. Mara Carfagna ha dichiarato in un'occasione che chiederà all'Ambasciatore presso le Nazioni Unite di

    farsi portavoce della suddetta richiesta. Da parte italiana però, oltre a questa timida affermazione, null'altro è stato fatto e nessun impegno ufficiale è stato reso noto.

    E' dall'indignazione per l'indifferenza generale che sembra regnare intorno a noi su temi di così grande civiltà che è nata la raccolta di firme a sostegno della proposta di Rama Yade. Le promotrici di tale petizione on-line sono un esiguo gruppo di donne incontratesi nel forum del sito Ellexelle, che ritengono doveroso diffondere questa notizia e sollecitare gli utenti del web e la società a sostenere la proposta francese, anche firmando la petizione:

    LINK:http://firmiamo.it/decriminalizzazionedellomosessualita. – che sottoponiamo alla vostra attenzione:

    “Nonostante l’opinione comune secondo cui l’omosessualità oggi sarebbe più tollerata che in passato, le discriminazioni, le violenze e le persecuzioni di gay e lesbiche sono un dato di fatto. In molti Paesi gli atti omosessuali sono ancora condannati dalla legge, prevedendo una pena che può variare da pochi anni all’ergastolo, o addirittura alla condanna a morte. Ci appelliamo allora alle istanze internazionali affinché avvenga un riconoscimento dei diritti di Gay, Lesbiche e Trans in quanto diritti umani, con un impegno esplicito contro le varie forme di discriminazioni nei confronti degli individui GLBT.

    Considerando:

    La drammatica situazione che Gay, Lesbiche e Trans vivono in molti Paesi dove i pregiudizi, gli stereotipi negativi e la discriminazione influenzano profondamente il sistema di valori ed i modelli comportamentali determinando:

    • Privazione dei diritti civili basilari, politici, sociali ed economici;
    • Violenze fisiche, morali o simboliche legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere;
    • Negazione dell’uguaglianza dei diritti davanti alla legge attraverso disposizioni speciali che criminalizzano sulla base dell’orientamento sessuale;

    • Violazione del diritto alla vita negli Stati dove per la sodomia viene applicata la pena di morte;
    • Negazione del diritto alla non discriminazione ed alla libertà dalla violenza e dagli attacchi per l’omissione dell’orientamento sessuale nelle leggi anti discriminazione, nei provvedimenti costituzionali e per altri abusi;

    • Annullamento del diritto alla libertà dalle torture o dalla crudeltà, dai trattamenti inumani o degradanti a causa degli abusi della polizia, nelle investigazioni o in alcuni casi di detenzione di lesbiche, gay o bisessuali;

    • Arresti arbitrari in alcuni paesi, di individui sospettati di avere un orientamento omosessuale o bisessuale;
    • Negazione della libertà di movimento a coppie di nazionalità diverse quando non si riconosce la loro relazione omosessuale;

    • Negazione del diritto ad un giudizio imparziale dovuto ai pregiudizi dei giudici e degli altri rappresentanti della legge;

    • Negazione del diritto alla privacy data l’esistenza della “legge sulla sodomia”, che si applica a lesbiche, gay e bisessuali, anche se la relazione è privata con adulti consenzienti;
    • Negazione dei diritti di libertà di espressione e di libera associazione sia esplicita nella legge oppure dovuta al clima omofobico in cui GLBT vivono;

    • Negazione del diritto al lavoro: molte lesbiche, gay e bisessuali sono licenziati a causa del loro orientamento sessuale o per questo motivo discriminati sul lavoro;

    • Il diritto alla salute mentale e fisica di gay, lesbiche e trans non viene garantito a causa del conflitto con la politica discriminatoria e gli abusi, l’omofobia, il razzismo, o il preconcetto generale che tutti i pazienti siano eterosessuali;

    • Negazione del diritto alla formazione di una famiglia da parte dei governi che non riconoscono le famiglie composte da partner dello stesso sesso e negano i diritti altrimenti garantiti dallo Stato alle famiglie eterosessuali che anche se non hanno un riconoscimento legale tuttavia godono di alcuni privilegi. Anche i bambini possono essere privati di protezione al momento della separazione dei genitori non essere affidati al padre o alla madre sulla base del loro orientamento sessuale. Gli individui e le coppie lesbiche, gay e bisessuali non hanno il diritto di adottare un bambino, anche se il bambino appartiene al loro partner.

    Per queste ragioni appoggiamo la proposta mossa dalla ministra per i diritti civili Rama Yade all’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite di decriminalizzazione universale dell’omosessualità.

    Riteniamo, infatti, che la presenza di leggi che condannino relazioni private tra persone dello stesso sesso sia da considerarsi una grave violazione dei diritti umani, e sosteniamo l’eguaglianza di tutte le persone davanti alla legge e il diritto alla libertà da ogni forma di discriminazione, il diritto alla libertà di espressione, la libertà dalle interferenze arbitrarie, il diritto alla privacy e la libertà di coscienza”.

    Per un altro mondo possibile! Firma la petizione!

    (Delt@ Anno VI, N. 194 - 195  del 10 - 11 ottobre  2008)

    (da DELTANEWS.IT )
    [Modificato da niko74mi 02/12/2008 16:19]
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    00 02/12/2008 16:13
    ...la posizione della Roccella...

    GAY: ROCCELLA, POLITICHE ONU E UE SPESSO IDEOLOGICHE

    Roma, 2 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Le politiche dell'Onu e dell'Unione europea sui diritti "sono spesso ideologiche. E finiscono per riverberarsi piu' sui Paesi occidentali che su quelli per i quali sarebbero state pensate". Cosi' il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, commenta la posizione del Vaticano che ieri, per bocca dell'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, ha bocciato con decisione la proposta che la Francia vuole presentare a nome dell'Ue in sede Onu per la depenalizzazione universale dell'omosessualita'. Senza entrare nel merito, la Roccella - a margine della presentazione oggi a Roma del Libro bianco sulla disabilita' - esprime i suoi "dubbi sull'efficacia di queste politiche, che alla fine si riflettono solo sull'Europa. E non sono efficaci la' dove dovrebbero".

    (Sal/Col/Adnkronos)

    02-DIC-08 14:02

    (da ILTEMPO.ILSOLE24ORE.COM )

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    00 02/12/2008 16:29
    ...la mappa della repressione conto i gay nel mondo...

    FRUSTATE, CARCERE, LAPIDAZIONE ECCO COSA SI RISCHIA IN NOVANTA PAESI

    Fino a cinque anni fa rapporti gay vietati anche in tredici stati Usa. La repressione maggiore nel mondo islamico

    In molte nazioni africane comune la condanna del sesso omo, ma solo tra uomini

    di GIAMPAOLO CADALANU

    ROMA - «È punita la conoscenza carnale di un animale, o di uomo o donna per via orale o anale, anche in chi si sottomette di sua volontà», recita una legge anti-sodomia ancora in vigore. No, non è un provvedimento di applicazione della sharia nei paesi arabi: è una legge della Virginia ancora valida, anche se inapplicabile dopo che la Corte suprema federale ha dichiarato incostituzionali tutte le norme equivalenti negli Stati Uniti.

    C´è voluta la sentenza "Lawrence contro lo stato del Texas" per spazzar via la legislazione più retriva che ancora in tredici stati americani proibiva di fatto i rapporti omosessuali fra adulti consenzienti, in genere etichettandoli frettolosamente come "atti innaturali". Ed era il 2003, dieci anni dopo che Jonathan Demme aveva portato sugli schermi "Philadelphia", manifesto gay e assieme grido di dolore sull´Aids, e quasi cinquant´anni dopo che il rapporto Kinsey (1948) aveva attribuito esperienze o tendenze omosessuali a un americano su dieci.

    Anche in Europa i costumi si sono mossi con lentezza. Fino all´82 la civilissima Francia considerava l´omosessualità un´aggravante per gli atti osceni, mentre la Germania regolava diversamente l´età del consenso per gli atti omosessuali fino al ´94. La Gran Bretagna, che sul rum, sulla frusta e sulla sodomia aveva costruito un impero (secondo una definizione attribuita a Winston Churchill), ha parificato davanti alla legge etero e omosex solo negli anni Novanta.

    Ma se l´Occidente si affretta a dimenticare i "sodomiti" bruciati su un palo nel Medioevo, nel resto del mondo i peccati "contro natura" continuano a suscitare orrore, se non nella popolazione quanto meno nei legislatori. Sono una novantina le nazioni che puniscono penalmente l´omosessualità, in genere accanendosi contro gli atti più che contro l´orientamento sessuale tout court.

    In Asia e in America latina l´omosessualità trova forti contrasti, ma è inaspettatamente l´Africa, che il luogo comune vede come regno di libertà di costumi e dissolutezze, a mettere in fila una serie di leggi repressive: dall´Angola al Benin, dal Botswana al Burundi, che curiosamente ha introdotto il reato quest´anno con la stessa legge nella quale aboliva la pena di morte. E così tanti altri: Camerun, Uganda - che prevede il carcere a vita - Kenya, Lesotho, Malawi, Zimbabwe... Questi ultimi puniscono solo l´omosessualità maschile, e solo con l´effettiva consumazione dell´atto. Mauritania, Sudan e Nigeria applicano anche la pena di morte per lapidazione: ma va sottolineato che sono paesi islamici o parzialmente islamici (la Nigeria è una federazione con legislazioni diverse fra gli Stati).

    Il mondo islamico è comunque quello che rifiuta l´omosessualità in maniera più netta e la punisce con grande severità, in diciannove paesi anche con la morte. Il più accanito appare l´Iran, che spesso adopera con gli omosessuali l´accusa di mohareb, "nemici di Dio", oltre a quella di lavat, "sodomia". Per chi la commette, il codice adottato nella repubblica degli ayatollah prevede la pena capitale, se adulto. Chi la subisce, se è minore, viene punito con 74 frustate. Ma a sentire il presidente Mahmoud Ahmadinejad, non è un problema, perché in Iran l´omosessualità non esiste.

    (da GAYNEWS.IT )
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    00 03/12/2008 13:51
    ...la posizione degli Evangelici italiani...

    RELIGIONE, EVANGELICI. Depenalizzazione universale dei reati di omosessualita', "Un atto di giustizia"

    2008-12-03 ROMA (NEV)

    COMUNICATO STAMPA

    Il pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha rilasciato la seguente dichiarazione in seguito al progetto di dichiarazione che la Francia, a nome dell'intera Unione Europea, intende presentare all'ONU a favore di una depenalizzazione universale dei reati connessi all'omosessualità.

    "Mi rallegro moltissimo dell'iniziativa francese a nome della UE presso l'ONU di depenalizzare il reato di omosessualità. La cosa è tanto più convincente in quanto in alcuni paesi tale presunto reato comporta la pena di morte e quindi si tratta non solo di compiere un atto di giustizia ma anche di aggiungere un tassello alla già ottenuta posizione ONU a proposito della moratoria della pena di morte".

    (da ICN-NEWS.COM )

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    00 03/12/2008 14:34
    ...la posizione dei Radicali Italiani...

    Omosessualita', Cappato: ' Vaticano allineato ai peggiori dittatori'

    La Chiesa si oppone alla proposta, per timore di future pressioni in favore dei matrimoni gay

    Milano- L'eurodeputato radicale Mauro Cappato si è scagliato contro la presa di posizione del Vaticano nella querelle sulla depenalizzazione dell'omosessualità, proposta dalla Francia.

    Secondo Cappato, la Corte pontificia "agisce politicamente in oggettiva alleanza con le peggiori dittature fondamentaliste del pianeta, da quelle della sharia a quelle che condannano a morte gli omosessuali, dando delle motivazioni incredibili. "

    L'eurodeputato ha inoltre definito ingiustificati i timori della Chiesa riguardo presunte pressioni in favore dei matrimoni gay,qualora la proposta venga accolta. "Figuriamoci se l'Onu disponga di un potere di influenza per fare approvare una legge sui matrimoni omosessuali"-ha affermato il radicale.

    Silvia Podestà

    (da VOCEDITALIA.IT )

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    00 03/12/2008 23:19
    ...la posizione della Boniver...

    GAY: BONIVER, ALLARMA ANACRONISTICA POSIZIONE VATICANO

    "Allarma l'anacronistica posizione del Vaticano, contraria alla depenalizzazione dell'omosessualita' da parte dell'Onu". E' quanto afferma Margherita Boniver (Pdl) Presidente del Comitato Schengen. "Il progetto di dichiarazione che la Francia, a nome dell'intera Unione Europea, intende presentare all'Onu a favore di una depenalizzazione universale dei reati connessi all'omosessualita' - spiega Boniver - e' stato oggetto di approvazione da parte di tutti i 27 Governi europei. Conosciamo i timori del Vaticano circa un approdo, ancora molto lontano, ad un riconoscimento del matrimonio tra omosessuali, ma questo non deve impedire una sacrosanta battaglia a favore di queste minoranze che, in moltissimi Paesi, sono oggetto di pesanti discriminazioni e - conclude Boniver - addirittura, in alcuni casi, rischiano la pena di morte".

    (da REPUBBLICA.IT )

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    00 03/12/2008 23:22
    ...la posizione della Nirenstein...
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    00 03/12/2008 23:25
    ...la posizione di Buttiglione...
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    00 11/12/2008 09:33
    ...cosa è davvero "contronatura"?

    Omosessuali e Vaticano: meglio morti che peccatori? Crolla il mito del "contronatura"

    Con un triplo salto mortale di logica il Vaticano giustifica il no alla depenalizazione del "reato" di omossessualita', proposto da un documento francese in sede Onu, con la motivazione che puo' dar luogo a riconoscimenti futuri e ai matrimoni gay. Ci viene in mente il versetto del Vangelo "perché guardi tu lo fuscello nell'occhio del tuo frate, e nel tuo non vedi la trave?" Tutto parte dalla convinzione che l'omosessualita' sia "contro natura". Che questa opinione sia sbagliata e' scientificamente dimostrato. A meta' ottobre, il Museo Civico di Storia Naturale ‘G. Doria’ di Genova, ha ospitato la mostra "Against nature?", del Museo di Storia Naturale di Oslo (Norvegia), sull'omosessualita' nel mondo animale. Si "e' scoperto", cosi', che ci sono ben 1500 specie animali, dall'insetto al capodoglio, che praticano l'attivita' omosessuale e non solo a scopo ludico-sessuale ma anche affettivo, il che puo' portare a rapporti duraturi. L'omosessualita' non e' praticata solo da specie a noi vicine ma anche dai moscerini o dai pappagalli Galah (44% degli individui). La bisessualita', altro tema controverso, e' praticata dai Bonobo (scimmie antropomorfe) dal 100% degli individui! Tutte le "convinzioni" che ci hanno instillato nella testa cadono di fronte alla constatazione dei fatti e alle argomentazioni scientifiche. Eppure gli omosessuali sono stati internati in campi di concentramento nazisti e nei gulag sovietici. Alcune religioni hanno assunto posizioni particolarmente dure nei confronti degli omosessuali: si va dalle frustate, all'esilio, al carcere, e, ancora oggi, all'impiccagione e alla lapidazione. Forse sarebbe opportuno riprodurre la mostra in sede Onu.

    Primo Mastrantoni, segretario Aduc

    (da ADUC.IT )
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    00 11/12/2008 14:09
    ...la posizione dell'Iran...

    L’Iran manterrà la pena di morte per i gay: “Lo vuole la sharia”

    L’Iran manterrà la pena di morte per i gay, in base alla legge islamica, anche se fosse approvato dall’Onu un documento della Ue sulla depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo, contro il quale si è espresso ieri il Vaticano. Lo ha detto oggi all’ANSA Mohammad-Taqi Rahbar, della commissione Giustizia del Parlamento iraniano. ‘’In base alla sharia (legge islamica, ndr) e alle leggi divine, in Iran l’omosessualità è considerata odiosa e inaccettabile - ha affermato Rahbar, che appartiene all’ala fondamentalista maggioritaria - Gli stranieri possono dire quello che vogliono, ma noi continueremo sulla nostra strada, perché quello che facciamo serve a prevenire la corruzione'’. Inoltre, ha aggiunto il membro della commissione Giustizia, ‘’le leggi islamiche garantiscono tutti i diritti'’.
    Ieri, in un’intervista all’agenzia francofona I.Media, monsignor Celestino Migliore, rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, ha espresso la contrarietà del Vaticano alla proposta di depenalizzazione che la Francia si appresta a presentare a nome dei Paesi della Ue. ‘’Anche se ratificheranno la depenalizzazione - dice da parte sua Rahbar - non potranno imporla, perché ciascun Paese ha le sue leggi, diritti e linee rosse'’.
    Lo scorso anno, rispondendo alla domanda di uno studente sulla pena di morte per i gay durante un dibattito alla Columbia University di New York, il presidente Mahmud Ahmadinejad affermo’ che ‘’in Iran non esistono omosessuali'’, attirandosi reazioni di protesta e ilarita’.
    Secondo le organizzazioni per i diritti umani, l’omosessualità è ancora considerata reato in una novantina di Paesi, e in alcuni, come in Iran, è punita appunto con la morte. Un caso che ha scosso le coscienze a livello internazionale è stato quello di Makwan Muludzadeh, un ragazzo gay di 20 anni impiccato lo scorso anno nel nord-ovest dell’Iran perché riconosciuto colpevole di ’sodomia’ quando aveva 13 anni. In Iran, infatti, anche i minorenni possono essere condannati a morte. Makwan, secondo i giudici, aveva compiuto violenze sessuali su altri tre ragazzini. Ma alcune organizzazioni per la difesa dei diritti dei gay hanno parlato di altre esecuzioni in cui i condannati erano stati riconosciuti colpevoli di rapporti consenzienti.
    Secondo Rahbar, questi casi ‘’sono rarissimi, perché il sistema giudiziario (iraniano) ha imposto una serie di limitazioni, che rendono anche difficile provare il reato, come quella in base alla quale il rapporto sessuale deve essere confermato da quattro testimoni attendibili'’. E comunque, aggiunge, le dichiarazioni e convenzioni internazionali non possono essere imposte ai Paesi. ‘’E’ il caso - sottolinea Rahbar - della Convenzione internazionale per i diritti delle donne, adottata da molti Paesi, compresi alcuni islamici, ma non da noi, perché vi sono alcune parti che non accettiamo'’.

    (da PANORAMA.IT )
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    00 11/12/2008 14:23
    ...la posizione di Frattini...

    Omosessualità, Frattini: bene no del Vaticano a Onu

    ROMA (Reuters) - Sarebbe un errore approfittare a livello Onu di un principio riconosciuto da tutta la comunità internazionale per approvare una regola che legittima i rapporti familiari tra omosessuali. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, commentando l'opposizione del Vaticano ad una risoluzione delle Nazioni unite che chiede ai governi di depenalizzare l'omosessualità.

    "Credo che le parole del Vaticano siano da leggere nel modo giusto. Il suo non non è rivolto alla condanna della tortura e la violenza verso gli omosessuali. Questo è un principio fondamentale di tutta la comunità internazionale", ha detto Frattini ai giornalisti a margine di un'audizione alla Camera.

    "Sarebbe però un grave errore trarre da questo una regola internazionale di legittimazione dei rapporti familiari tra omosessuali. Persino in Europa questa materia è sottratta alle regole europee e ogni stato ha autonomia di decisione".

    "Non possiamo pensare che diventi una regola dell'Onu".

    La contesa è scoppiata dopo che l'osservatore permanente del Vaticano all'Onu ha detto che la Santa sede si oppone alla risoluzione sulla depenalizzazione dell'omosessualità, che la Francia dovrebbe proporre alla fine del mese a nome dei 27 stati europei.

    (da BORSAITALIANA.REUTERS.IT )

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    00 12/12/2008 16:31
    ...il Governo italiano appoggia la proposta della Francia...

    Il Governo italiano a favore della depenalizzazione dell'omosessualità

    Mercoledi' 10 dicembre 2008
    Il Governo italiano ha risposto oggi pomeriggio all' interrogazione parlamentare del deputato radicale del Pd Matteo Mecacci, nella quale si chiedeva quali interventi ha messo in campo l'Italia per sostenere la proposta francese e dell'Ue di depenalizzazione dell'omosessualità all'Onu, alla quale nei giorni scorsi il Vaticano s’era detto contrario.

    Il Governo ha dato una risposta positiva, in totale dissenso da quanto espresso dallo Stato guidato da Benedetto XVI. Il nostro Ministero degli Esteri Frattini ha ufficialmente dichiarato che i paesi europei firmatari della proposta francese «intendono sensibilizzare la comunità internazionale sulle violenze subite dalle persone omosessuali, bisessuali e transessuali» e che «in questo spirito la Presidenza francese chiederà a nome della UE, e degli altri Stati che aderiranno all'iniziativa, la depenalizzazione dell'orientamento sessuale. Considerare l'omosessualità alla stregua di un reato – in alcuni casi addirittura punibile con la pena di morte – rappresenta, infatti, una chiara violazione dei diritti fondamentali così come riconosciuti dalle convenzioni delle Nazioni Unite, a cominciare dall'art. 26 del Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici».

    Soddisfatta la reazione di Mecacci e del presidente di Certi Dirtti Sergio Rovasio. «Ci auguriamo – hanno detto - che l'Italia si attivi in queste ore in tutte le sedi diplomatiche, con l'urgenza necessaria, affinché aumentino il numero di Paesi co-firmatari della proposta francese prima del deposito della dichiarazione».

    Parole di apertura sono venute anche dall’onorevole Anna Paola Concia, secondo cui «l'impegno del Governo in favore della depenalizzazione universale dell'omosessualità permette al nostro paese di fare un passo avanti verso la civiltà, proprio nella giornata in cui si celebrano i 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani».



    Christian Poccia

    (da BABILONIAMAGAZINE.IT )

    [Modificato da niko74mi 12/12/2008 16:31]
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    00 15/12/2008 00:29
    ...la Chiesa corregge il tiro circa la depenalizzazione dell'omosessualità...

    CHIESA E' PER DEPENALIZZAZIONE OMOSESSUALITA'

    CITTA' DEL VATICANO - "La Chiesa è certo per una depenalizzazione della omosessualità, non è per riconoscere leggi penali che considerino crimine l'omosessualità". Lo ha ribadito il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, aggiungendo che "allo stesso tempo la Chiesa non ritiene che tutti gli orientamenti sessuali vadano posti sullo stesso piano rispetto a tutte le situazioni e a tutte le norme".

    Un esempio in questo senso, ha spiegato Lombardi, interpellato durante la presentazione del messaggio del Papa per la giornata della pace, è quello del matrimonio. "Il matrimonio tra uomo e donna - ha spiegato padre Lombardi - è quello che la Chiesa sostiene, e non accetta di mettere sullo stesso piano quello tra persone dello stesso sesso". Lombardi, che rispondeva a una domanda sulla contestata intervista di mons. Celestino Migliore alla agenzia I-media, ha osservato che comunque non c'é ancora nessun testo sulla depenalizzazione della omosessualità presentato a nessuna "sede o all'Onu" e che per questo "stiamo parlando un po' di un oggetto misterioso, stiamo costruendo un po' sul vago".

    (da ANSA.IT )
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    00 24/12/2008 18:56
    ...le prime 66 firme...
    New York | 18 dicembre 2008

    Depenalizzazione dell'omosessualità: 66 Paesi firmano l'appello all'Onu. La Santa Sede apprezza l'impegno antidiscriminazioni

    Sessantasei Paesi hanno fatto appello oggi all'Onu per la depenalizzazione universale della omosessualità. La dichiarazione contenente questo appello è stata letta in Assemblea Generale dall'ambasciatore argentino Jorge Arguello, a nome dei Paesi che la sostengono: tra questi i 27 dell'Unione Europea, che se ne sono fatti promotori.

    Fanno parte dell'Assemblea Generale 192 nazioni. Guidate dall'Egitto, altre 60 nazioni hanno presentato una contro-dichiarazione, che la Santa Sede non ha comunque sottoscritto. Le rimanenti 66 non si sono espresse. Numeri che lasciano prevedere l'inizio di un acceso confronto dall'esito niente affatto scontato.

    L'appello dei 66 si fonda sul principio di universalità dei diritti umani consacrato dalla Dichiarazione Universale di questi diritti di cui quest'anno si celebra il 60esimo
    anniversario e che prevede che 'tutti gli esseri umani nascono liberi e eguali in dignità e in diritti".

    Santa Sede ribadisce: no a legittimazioni
    La Santa Sede apprezza la dichiarazione presentata oggi all'assemblea dell'Onu da 66 Paesi, tra cui i 27 della Ue, per condannare ogni forma di violenza nei confronti di persone omosessuali, ma ritiene che "la formulazione" del testo vada al di là delle intenzioni e finisca per dare un riconoscimento giuridico a "identità di genere" e a "orientamenti sessuali". E' quanto ha ribadito il rappresentante vaticano alle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, durante il suo intervento di oggi.

    (da RAINEWS24.RAI.IT )

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    00 25/12/2008 22:54
    ...le parole del Presidente del Comitato contro l'omofobia...

    Intervista al presidente del comitato internazionale contro l'omofobia

    di Soren Seelow

    "Le leggi omofobe sono spesso eredita' della colonizzazione".

    Louis-George Tin, presidente del comitato Idaho (International Day Against Homophobia), ha lanciato nel 2006 la campagna "Per la depenalizzazione universale dell'omosessualita'", che ha ispirato la dichiarazione portata in Assemblea Generale dell'Onu giovedi' 18 dicembre da Francia e Olanda.  La dichiarazione, che non ha valore vincolante, e' stata firmata da 66 Paesi su 192 membri. Nello stesso tempo, una sessantina di altri Paesi ha firmato una contro-dichiarazione, presentata dalla Siria.

    Come spiega che tre grandi paesi, Cina, Russia e Stati Uniti si siano rifiutati di firmare la dichiarazione?

    Per quanto riguarda Cina e Russia, non e' affatto sorprendente. In quanto all'amministrazione Bush, non ha mai alzato un dito su queste questioni. Ma ci sono anche delle belle sorprese. Per la prima volta, cinque Paesi africani (Gabon, Mauritius, Capo Verde, Guinea-Bissau e R.Centrafricana) si sono ufficialmente pronunciati a favore della depenalizzazione. Il Gabon ha fatto anche parte del gruppo di lavoro che ha portato il testo. In quanto a Mauritius, ha firmato, sebbene l'omosessualita' sia ancora criminalizzata sul suo territorio. E' il segno che alcuni Paesi vogliono avanzare.   

    Una contro-dichiarazione, presentata dalla Siria, ha raccolto quasi lo stesso numero di firme...

    Quel testo, presentato su iniziativa di Paesi membri dell'Organizzazione della conferenza islamica e' abbastanza sorprendente. Fa chiaramente l'amalgama tra omosessualita' e pedofilia. Nella confusione che e' circolata fino alla vigilia della presentazione, affermava addirittura che la depenalizzazione dell'omosessualita' apre la porta alla pedofilia, alla bestialita' e all'incesto... In un sussulto di lucidita' e moderazione, l'autore della dichiarazione ha fatto sparire le due ultime menzioni dalla versione finale.

    Il 17 maggio 1990, l'OMS toglieva l'omossesualita' dalla lista delle malattie mentali. Come si sono evoluti da allora i diritti degli omosessuali?

    Nel 2005, un primo testo in difesa della depenalizzazione dell'omosessualita', presentata dalla Norvegia al Consiglio dei diritti dell'uomo, raccolse 35 firme. Questa volta ne abbiamo raccolte 66. L'evoluzione e' palpabile. Ma 80 Paesi penalizzano ancora l'omosessualita'. Se alcuni Paesi avanzano, altri retrocedono. Gli Stati Uniti hanno abrogato nel 2003 una legge contro la sodomia, ma il Burundi si pone oggi il problema di punire l'omosessualita'. In Kenia c'e lo stesso problema d'inasprire la legge, benche' l'omosessualita' sia gia' passibile di quattordici anni di carcere.

    La religione e' un argomento determinante nel rifiuto di depenalizzare l'omosessualita'?

    Non necessariamente. Le leggi che penalizzano l'omosessualita' sono spesso l'eredita' della colonizzazione, come e' il caso del codice penale indiano imposto dall'Inghilterra. L'argomento omofobo classico in un certo numero di Paesi e' che l'omosessualita' e' stata importata dall'Occidente, quando in realta' sono le leggi che la puniscono a essere state importate. Il fatto che in India alcuni pretendano la purezza sessuale e morale e' paradossale, giacche' i britannici giustificavano la penalizzazione dell'omosessualita' con la presunta "perversione naturale" degli orientali.

    Il Vaticano venerdi' si e' pronunciato per la depenalizzazione, ma  si e' rifiutato di votare la dichiarazione, sostenendo che va troppo lontano...

    Il Vaticano teme che la depenalizzaione conduca alla legalizzazione del matrimonio gay. Il timore non e' giuridicamente fondato poiche' questo punto non figura nel testo, ma non e' fuori luogo dal punto di vista filosofico, giacche', dire che gli omosessuali non sono dei criminali, porta ad attribuire loro i diritti di tutti. La Santa Sede non e' firmataria di nessuno dei due testi, ma agisce dietro le quinte e usa due lingue: una soft nei Paesi del Nord, una piu' dura al Sud. E' nella situazione d'avere piu' truppe al Sud, ma che le chiese del Nord siano piu' ricche. E quindi ha difficolta' a collocarsi ufficialmente, cosi' si mantiene in questa posizione gesuitica.

    L'omosessualita' e' passibile di pena di morte in sette Paesi. Quali sono le regioni del mondo piu' omofobe?

    Si potrebbe dire che i Paesi che praticano la pena di morte, come l'Iran, sono i piu' omofobi. Ma se si considerano gli omicidi omofobi, il record appartiene al Brasile, dove pure ogni anno si tiene la piu' grande parata omosessuale del mondo. E' dunque una questione complessa. E che dire della Francia, che ha il record in Europa per tasso di suicidi di giovani palesemente confrontati con l'omofobia sociale. Non sono stati uccisi dalla legge, ma si sono uccisi da se'. Quei tre Paesi sono assolutamente non comparabili, ma questo stato di cose permette di prendere coscienza che l'omofobia non e' solo una faccenda altrui. 

    Nota
    L'omosessualita' e' condannata per legge in circa 80 Paesi. Ed e' punita con la pena capitale in sette: Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Iran, Mauritania, Nigeria, Sudan, Yemen.

    dal quotidiano "Le Monde" del 19-12-2008. Traduzione di Rosa a Marca

    (da ADUC.IT )
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    00 06/01/2009 11:29
    ...il Vaticano si allinea alla posizione francese...

    Mons. Migliore: ''La nostra posizione è giudicata da più parti ragionevole''

    Vaticano: ''Si a depenalizzare l'omosessualità''

    La Santa Sede sostiene la proposta francese all'Onu, ma tiene a sottolineare che va ben oltre, puntando ''ad omologare ogni orientamento sessuale generando quindi incertezza giuridica''. Lo riferisce Radio Vaticana

    Città del Vaticano, 1 gen. (Ign) - La Santa Sede sostiene la proposta avanzata dalla Francia all'Onu per la depenalizzazione dell'omosessualità. Ma tiene a sottolineare ''come la proposta vada ben oltre questa intenzione, puntando ad omologare ogni orientamento sessuale generando quindi incertezza giuridica". Lo afferma Radio Vaticana, che ricorda anche come la proposta è stata sostenuta da ''una sessantina di stati su 192 Paesi rappresentati dall'Onu''. Cifre che secondo monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente del Vaticano presso il Palazzo di Vetro, dimostrano che ''l'argomento va ancora discusso con calma, trasparenza, rispetto reciproco e molto buon senso".

    ''E’ con soddisfazione -aggiunge Migliore- che ho raccolto da molti rappresentanti permanenti una eco positiva alla posizione della Santa Sede: è giudicata ragionevole e ispirata al buon senso. La stessa configurazione delle posizioni espresse o non espresse nell’ambito dell’Assemblea generale, e cioè 66 in favore della dichiarazione dell’Unione Europea, 58 a favore della controdichiarazione presentata dalla Siria e 68 astenuti''.

    E proprio oggi in un'intervista all''Osservatore Romano' del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontifico Consiglio della Giustizia e della Pace, il porporato traccia un bilancio dell'anno appena trascorso e precisa la posizione della Santa Sede sulla depenalizzazione dell'omosessualità. ''La Chiesa -spiega Martino- si oppone decisamente alle legislazione di quegli Stati che condannano, a volte sino alla pena capitale, l'omosessualità. Anzi è pronta a scendere in campo con tutte le sue forze e in ogni ambito per difendere la vita di ogni persona, dunque anche degli omosessuali. Diverso è il caso in cui si vorrebbe costringere la Chiesa ad accettare l'identificazione del matrimonio naturale tra un uomo e una donna con forme di unione tra persone dello stesso sesso: facciano ciò che vogliono ma non pretendano di equiparare queste realtà, ben diverse tra loro. Abbiamo ricevuto da Dio il dono preziosissimo della libertà, anche della libertà di scegliere se peccare o no. In nome di quella stessa libertà però non si può impedire alla Chiesa di ribadire la sua posizione. Io credo alla fine che anziché polemizzare su altri presunti diritti da inserire -conclude- sarebbe molto più importante profondere le nostre energie per far rispettare da tutti quelli sanciti da sessant'anni e ancora negati in tanti Paesi del mondo''.

    (da ADNKRONOS.COM )
    [Modificato da niko74mi 06/01/2009 11:30]
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