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Doping: quanto è facile procurasi sostanze proibite in Italia

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    niko74mi
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    00 27/09/2008 09:24

    Doping: facile procurarselo in palestra e in farmacia

    Lo rivela un'inchiesta del mensile Men's Health

    A rivelarlo e' un'inchiesta condotta da Men's Health, il mensile diretto da Luigi Grella, in edicola col nuovo numero, che si e' infiltrato negli spogliatoi delle palestre italiane e nelle farmacie, per entrare in contatto con allenatori e persone ''del giro'', e scoprire come questo fenomeno stia veramente dilagando. Il risultato e' choccante: spesso sono proprio trainer spregiudicati, medici compiacenti e farmacisti disonesti a fare da tramite col popolo delle palestre. La Liguria e' la capolista delle regioni piu' attive nel commercio clandestino di questo genere di sostanze illecite. Infatti, proprio nei pressi del porto di Genova, un giornalista di Men's Health ha potuto constatare di persona quanto sia facile entrare in farmacia, chiedere qualcosa per definire i muscoli e vedersi passare sottobanco 50 capsule galeniche, contenenti efedrina (prodotto vietato per legge), per soli 40 euro.

    Attualmente, anche se grazie a recenti operazioni di polizia la disponibilita' sul mercato di anabolizzanti e' fortemente diminuita, il web e' il nuovo canale di diffusione e vendita di dopanti. I siti vengono oscurati ma ci sono gli ''scammers'', altri siti che sfruttano un marchio per vendere sostanze illecite, che inoltre truffano non spedendo la merce. Il dato preoccupante e' che le vittime stanno crescendo esponenzialmente.

    ''Nelle palestre la tendenza e' cambiata, quando si parla di doping -spiega Fabio Timo, personal trainer di una palestra di Genova- se prima si cercava di essere grossi, oggi l'obiettivo di molti e' diventato 'definirsi'. Come? Dimagrendo drasticamente. Si fa incetta come si puo' di capsule a base di stimolanti. Le conseguenze per il fisico sono pero' molto negative perche' il peso cala ma il conto si paga in termini di tachicardia, agitazione, ipertermia, disidratazione, ipertensione''.

    Per accelerare il metabolismo, infatti, si assumono irregolarmente e con dosaggi superiori al consentito farmaci che, come spiega Giuseppe D'Onofrio, ematologo sportivo, possono creare problemi al metabolismo, alla tiroide, all'apparato cardiocircolatorio, sino a diventare addirittura controproducenti oltre che dannosi. Creano ''ipotirodei da rimbalzo'', ovvero gente che desidera un fisico da spiaggia si ritrova obesa e con problemi di salute.

    Tra le ultime novita' negative c'e' il neurodoping, ovvero il doping che serve massimizzare l'efficienza mentale, ottenuto con farmaci che contengono il metilfenidato.

    Inoltre ora Viagra, ma anche Levitra e Cialis, non e' piu' un semplice rimedio contro le disfunzioni erettili ma uno degli ultimi arrivati nella nutrita lista dei sistemi dopanti professionali e non. In America gia' lo chiamano ''vitamina V'' e se n'e' sentito parlare alle ultime Olimpiadi.''A Pechino i laboratori dell'antidoping ne hanno trovate tracce nelle urine di moltissimi atleti. Con nessuna conseguenza dal punto di vista della giustizia sportiva, dato che non e' incluso tra le sostanze proibite per gli atleti'', racconta Christiane Ayotte, direttore di uno dei laboratori accreditati dalla Wada (World Anti Doping Agency), a Men's Health.

    Infine esiste anche il doping anche come blocca-invecchiamento: molti over 35enni utilizzano l'Hgh (l'ormone della crescita impiegato nei farmaci contro il nanismo) per contrastare il calo di ormoni dovuto all'eta' e quindi ridurre uno dei fattori dell'invecchiamento.

    (da BETA.VITA.IT)

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    niko74mi
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    00 14/10/2008 14:19
    ...intervista a Massimiliano Menchi, CT della NABBA...

    Il doping e il body building

    L'utilizzo di farmaci dopanti, le controindicazioni e la normativa.
    Intervista a Massimiliano Menchi, Commissario Tecnico Nazionale della "National Amateur Body Builders Association" (Nabba).
     
    Negli anni '80 il body building ebbe un boom impressionante, soprattutto grazie ai film di Stallone e Schwarzenegger. Le chiacchiere su questo trionfo dell'ipertrofia muscolare finivano immancabilmente sul doping tanto che, quando il 16 febbraio del 2007 alla dogana australiana beccarono Silvester Stallone con 48 fiale di Somatropina, furono in molti a sentirsi rincuorati per gli incerti risultati che ottenevano facendo “solo” una fatica bestiale in palestra. A guardare certi body builder oggi, con quelle montagne di muscoli in mostra sormontati da vene che sembrano tubi per l'acqua, vien da pensare che il fenomeno del doping sia ancora piuttosto vivace. Ma le impressioni contano poco. Per saperne di più abbiamo contattato Massimiliano Menchi, Commissario Tecnico Nazionale della N.a.b.b.a., che è la più antica federazione di Body Building.
    “E' bene chiarire subito che non è fisiologicamente possibile sviluppare i muscoli solo con l’uso dei farmaci. Può essere facile pensare che dietro ad un massa vistosa di muscoli si nasconda un atleta dopato, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio, anche perché a certi risultati è possibile arrivare grazie a corretti allenamenti e strategie dietetiche mirate. Però non si può dire che il mondo del B.B. sia alieno al doping, quindi va ammesso che l’uso di prodotti presenti nelle liste delle sostanze dopanti molto spesso si affianca alla preparazione fisica tipica del Body builder agonista”.

    Nel BB il "doping" è simile a quello di altre discipline sportive?
    A differenza di altri sport nel B.B. l’obiettivo sostanziale è l'estetica muscolare. La pratica farmacologica si divide in due fasi: un doping per il periodo di massa ed uno pre-competitivo più specifico. I farmaci più usati sono gli steroidi anabolizzanti, come il testosterone, che hanno lo scopo di aumentare la sintesi proteica per la costruzione del tessuto muscolare, oppure l’ormone della crescita, che pare abbia maggiori effetti sul tessuto adiposo e quindi sulla definizione dei muscoli. Per altri aspetti legati alla ricerca del dettaglio muscolare e della definizione vengono usati prodotti diuretici per ridurre la quantità di acqua sotto cute. L’uso di sostanze come gli stimolatori della tiroide per ridurre il grasso corporeo è in calo a causa della concomitante perdita di massa muscolare. E’ chiaro che questo “cocktail” di farmaci viene usato dai soli agonisti e solitamente nei pressi di una competizione dove c’è la necessità di rendere meglio visibile la massa muscolare sviluppata nel periodo precedente. A tutto questo si aggiunge un’altra pratica con sostanze illecite che riguarda la fase successiva alla cura dopante, necessaria a riattivare l’asse ormonale che stato alterato ed inibito nella sua funzione. Così è consuetudine ricorrere a farmaci che ristabiliscano l’attività di ghiandole come l’ipofisi. Infine il tutto è condito con altri prodotti non dopanti, con valenza preventiva e curativa di alcuni organi come il fegato.
    Quando si parla di "doping" nel BB si fa riferimento esclusivamente a sostanze sintetiche?
    I farmaci dopanti sono in genere di origine sintetica. In passato erano utilizzati prodotti naturali di origine ormonale. Negli anni ‘80, ad esempio, veniva estratta l’ipofisi dai cadaveri per produrre il GH, con effetti disastrosi dovuti alla possibile trasmissione di infezioni virali. Oggi queste pratiche sono state abbandonate grazie ai prodotti di sintesi. Di naturale resta l’alimentazione che diventa uno strumento fondamentale per raggiungere guadagni di massa muscolare. Diversamente gli integratori, naturali o di sintesi, offrono un concentrato nutrizionale ed energetico che dà un contributo a tutti i processi organici di riparazione e crescita dalla massa muscolare. In questo caso però non si può parlare di pratica illecita, mentre potrebbe diventare dannoso per la salute nel caso di abuso.
    A che velocità si muove la ricerca di sostanze "dopanti" nel mondo del BB?
    Il B.B. è ritenuto uno sport povero, per cui è privo di ricerca e sperimentazione specifiche che diano agli atleti una regolare evoluzione dei prodotti dopanti. I culturisti si prestano però volentieri come cavie per sperimentazioni farmaceutiche nella speranza di guadagnare qualche chilo di massa muscolare. In qualche caso si è arrivati ad iniezioni sottocutanee di sostanze in forma oleosa, come il “Synthol”, come fossero protesi per aumentare il volume di alcuni distretti muscolari come braccia o spalle. Gli ultimi ritrovati riguardano il doping genetico. Nello specifico si parla di manipolare alcuni geni che bloccherebbero la somatostatina in modo da rendere più disponibile l’attività dell’ormone della crescita. Alcune sperimentazioni sui ratti e sui bovini hanno evidenziato uno sviluppo muscolare impressionante.
    Che tipo di danni si possono provocare all'organismo?
    Da un punto di vista farmacologico c’è una grandissima differenza tra uso e abuso di farmaci dopanti specialmente quando si parla di anabolizzanti. Nel caso di sovradosaggi gli effetti collaterali sono disastrosi, con rischi per il fegato, il cuore e tutto l’apparato ormonale con compromissione delle funzioni sessuali e riproduttive. Per fortuna i danni si manifestano solo a causa dell'abuso, ma gli effetti collaterali a lunghissimo termine possono riservare ancora qualche brutta sorpresa. A livello psicologico si può parlare di una dipendenza ai farmaci perché è solo con questi prodotti e con certi dosaggi che alcuni atleti sono convinti di poter rimanere in piena forma. Gli atleti dopati più incalliti non appena sospendono la terapia abbandonano anche l’allenamento, sia per una effettiva caduta della risposta fisiologica dell’organismo sia perché credono inutile il lavoro in palestra senza i farmaci.
    Esistono palestre più "vicine" al doping rispetto ad altre?
    Le palestre che hanno a che fare col doping credo siano veramente pochissime e certamente si tratta di piccole realtà con scarse prospettive nel mondo del fitness. Quasi sempre il gestore è un culturista, o un ex atleta, ma sono strutture ormai in via di estinzione. Negli ultimi anni le palestre sospette hanno ricevuto controlli dai N.A.S. con relative sanzioni e chiusura provvisoria dell’attività. Molto è cambiato con la legge antidoping e per i fruitori le cose si sono complicate. Le autorità hanno stroncato parecchi traffici illeciti ed arrestato decine di persone e personaggi del mondo del B.B. I risultati si sono visti soprattutto nelle competizioni di medio livello, mentre per gran parte dei professionisti le cose non sembrano molto diverse. Resta attivo il traffico di farmaci dopanti provenienti da Spagna e alcuni paesi dell’est, destinati a gruppi di spacciatori poco organizzati, quasi sempre culturisti o buttafuori, che guadagnano rincarando il prezzo dei farmaci.
    Esistono medici conniventi a questa pratica?
    Il BB come disciplina sportiva non riconosciuta dal C.O.N.I. si è trovato ad essere gestito da varie Federazioni, alcune storiche di carattere internazionale altre costituite negli ultimi 10-15 anni sotto forma di associazioni e distribuite sul territorio nazionale. Questa disgregazione ha portato alla mancanza di equipe mediche e scientifiche che facessero il loro dovere. I medici si occupano poco dei culturisti e della loro preparazione e quei pochi interpellati dagli atleti provengono solitamente dal mondo del ciclismo dove il doping, anche se praticato in modo diverso, è ben conosciuto. I veri esperti del doping nel B.B. però sono i famigerati “preparatori chimici”. Generalmente si tratta di atleti, o ex atleti, che con ben poca cultura scientifica e sulla base della loro esperienza, preparano i culturisti alle gare proponendo dieta ed allenamenti ma soprattutto prescrivendo le terapie con i farmaci.
    La legislazione in Italia come si è mossa?
    In passato le cose erano diverse perché l'uso di sostanze dopanti non era considerato illegale al di fuori dello sport e la questione sull’uso personale riguardava esclusivamente il C.O.N.I. e gli sport ad esso appartenenti. I Body Builder facevano il proprio comodo senza rischi sul piano legale. Nel 2001 però è entrata in vigore la legge antidoping. Lo spaccio, la detenzione, la somministrazione, il favoreggiamento e l’uso personale di sostanze dopanti sono trattate in maniera del tutto analoga alla legislazione sugli stupefacenti. Le federazioni di B.B. però hanno continuato a svolgere la propria attività agonistica senza farsi troppi problemi, tranne la N.A.B.B.A. Italia che, nel 2006, ha reso pubblico un comunicato nel quale si annunciava la “ provvisoria sospensione delle competizioni. Questa grave, ma responsabile e democratica iniziativa è motivata dalla constatazione che le attuali contraddizioni del Body Building competitivo rischiano di distruggere la sfera amatoriale, penetrare decisamente le aree dell’illegalità e violare i presupposti scientifici della buona salute”.

    Alessandro Boriani

    (da SABATOSERAONLINE.IT )


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