00 19/04/2012 19:54
Berlino si riconcilia coi gay

Da tempo Berlino è diventata una delle città più aperte verso il mondo omosessuale. I viaggiatori gay l'hanno eletta a meta preferita, una comunità vivace e integrata anima la vita culturale e artistica. Una sorta di contrappasso della storia, visto che nella Germania nazista l'omosessualità era ufficialmente un reato perseguito con la galera. Nel 2002 il Bundestag revocò tutte le condanne emesse all'epoca del Terzo Reich, provvedendo al risarcimento economico delle vittime. Ora Berlino vorrebbe riconciliare i due momenti della sua storia e riabilitare i gay anche dalle condanne che vennero comminate dopo il 1945. Per farlo, il Bundesland della capitale vuol dare vita a un'iniziativa parlamentare nel Bundesrat, la Camera delle regioni, coinvolgendo anche gli atri Länder.

PARAGRAFO SULL'OMOSESSUALITÀ ELIMINATO SOLO NEL 1994. «Nella Germania occidentale, il cosiddetto paragrafo sull'omosessualità fu eliminato soltanto nel 1994», ha scritto la Berliner Morgenpost, «e con esso anche le sanzioni che la legge prevedeva». Il tratto di penna definitivo su una legge che da tempo non veniva più applicata fu messo sotto il quarto governo del conservatore Helmut Kohl e la revoca delle condanne avvenne 8 anni dopo durante il governo progressista guidato da Gerhard Schröder e Joscka Fischer.

PERSECUZIONI NEGLI ANNI 50 E 60. Non era stato sempre così, neppure nella Bundesrepublik nata sotto il segno della democrazia ritrovata. «Negli Anni 50 e 60 molti omosessuali furono tormentati, perseguitati e condannati dallo Stato e dalla giustizia», ha proseguito la Morgenpost, «e la Corte costituzionale, conformandosi allo spirito del tempo, sentenziò nel 1957 la legittimità costituzionale della legge».

COLPEVOLE RITARDO ANCHE IN GERMANIA EST. In Germania orientale, il paragrafo sull'omosessualità venne eliminato molti anni prima, nel 1968. Ma trattandosi di un'eredità del periodo nazista, resta sorprendente notare che anche nello Stato che pubblicamente si autopresentava come antifascista ci siano voluti due decenni per cancellare una legge discriminatoria.
Nella Germania Ovest 50 mila condanne da cancellare
«Nella Germania Ovest furono intraprese circa 100 mila istruttorie contro omosessuali», ha detto Dilek Kolat, ministro dell'Integrazione del Land di Berlino, la politica che si è assunta il compito di mettere in moto il meccanismo dell'iniziativa del Bundesrat, «e le condanne ammontarono a 50 mila. Nella Ddr invece abbiamo ritrovato prove di 1300 condanne».
L'obiettivo dell'esecutivo berlinese è quello di spingere il governo federale all'azione per completare il lungo processo di riconciliazione con il mondo gay: «Si tratta di giungere a una riabilitazione sociale e anche di eliminare retroattivamente le condanne eseguite e avviare le procedure per il risarcimento economico», ha aggiunto Kolat.

IL COMING OUT ACCETTATO ANCHE IN POLITICA. «Molti omosessuali furono condannati a trascorrere degli anni in galera», ha proseguito il quotidiano conservatore berlinese, «vennero isolati socialmente e spesso la loro vita civile venne distrutta. Oggi quello spirito del tempo è evaporato ed è diventata senso comune la consapevolezza che la minaccia di pene contro gli omosessuali rappresenti una violazione dei diritti fondamentali dell'uomo e dei fondamenti della libertà e della personalità». Quello che con un termine alla moda oggi si chiama coming out è diventato in Germania un passaggio accettato anche in politica: le preferenze sessuali non hanno ostacolato l'ascesa di uomini politici come il sindaco di Berlino e il ministro degli Esteri: uno socialdemocratico, l'altro liberale.

AMMISSIBILE L'ANNULLAMENTO DELLE SENTENZE. Insomma, il consenso per superare anche l'ultimo ostacolo dovrebbe esserci. «Il Land di Berlino è ora retto da una maggioranza di Große Koalition tra socialdemocratici e conservatori», ha concluso Kolat, «e la mia speranza è che la nostra iniziativa venga supportata anche dagli altri Länder in cui governa la Cdu».
Finora alcune considerazioni di ordine legislativo hanno frenato ogni progetto: ci si è chiesti se la separazione fra i poteri costituzionali impedisca la cancellazione da parte di un parlamento eletto democraticamente delle sentenze emesse dall'autorità giudiziaria.
Per risolvere il dilemma, il Senato berlinese ha interpellato un giurista esperto di diritto costituzionale e le risposte che ha ottenuto sono incoraggianti: «L'annullamento delle sentenze è giuridicamente ammissibile e politicamente opportuno».

IL GOVERNO ALLA RICERCA DI PROVE. Ora la palla passa al Bundesrat. Berlino, dal canto suo, vuol chiudere una volta per sempre i conti con un capitolo oscuro della storia tedesca, promuovendo ricerche e documentazioni sulle persecuzioni subite dagli omosessuali dopo la guerra: per questo lavoro è previsto l'impiego di dipartimenti universitari e l'ausilio dei ricercatori della fondazione Magnus-Hirschfeld.

(da LETTERA43.IT )
[Modificato da niko74mi 19/04/2012 19:55]
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