UN CENTRODESTRA DIVERSO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
niko74mi
00giovedì 24 luglio 2008 10:17
di Alessandro Corneli

Quello da tre mesi tornato al governo è un centrodestra che appare profondamente diverso dal 2001, quando pure godeva di una larga maggioranza. Allora era allo stesso tempo incerto e velleitario: in fondo, era la sua prima vera esperienza di governo, considerando gli otto mesi del lontano 1994 un assaggio esotico. Le indecisioni e i litigi ne minarono gradualmente non tanto il consenso – sfiorò comunque la clamorosa rivincita per un pugno di voti nel 2006 – quanto le concrete realizzazioni.

Questa volta il governo – forse un po’ più compatto perché senza l’Udc che manifestava un ingiustificato senso di superiorità per la tradizione politica da cui veniva – ha preso delle decisioni rapidamente, in alcuni casi anche troppo, poiché ha dovuto apportare delle correzioni. Ma giustizia, sicurezza, manovra economica, emergenza rifiuti sono terreni sui quali si è gettato con decisione. Certo, ha sacrificato il dialogo “costruttivo” con l’opposizione, ma questa, per la verità, intendeva per dialogo “costruttivo” sia trattative lunghe sia accoglimento di alcune sue posizioni: cioè presentava la prospettiva di un sistematico compromesso che contraddiceva con il mandato degli elettori al centrodestra. Così questo non è caduto nella trappola.

Elemento decisivo, tuttavia, rispetto alle precedenti esperienze risulta essere l’atteggiamento del Quirinale, che non è ostile, al contrario di quanto il centrodestra ebbe a sperimentare nel 1994 e nel 2001. Napolitano sta rispettando il verdetto popolare e, fino a quando il Governo si muove entro i limiti delle regole costituzionali, non farà niente contro di esso, e non farà da sponda all’opposizione, come fecero Scalfaro e Ciampi.

Ieri, il Presidente della Repubblica ha promulgato, a meno di 24 ore dall’approvazione definitiva del Parlamento, il Lodo Alfano. Un comunicato del Quirinale afferma che “punto di riferimento per la decisione del Capo dello Stato è stata la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato. A un primo esame, quale compete al Capo dello Stato in questa fase, il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza. La Corte, infatti, non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale”. Eccetera. In sostanza, Napoletano non ha rilevato elementi di incostituzionalità, lasciando comunque aperta la porta a un a nuova eventuale valutazione della Corte costituzionale.

Di parere diverso Di Pietro, per il quale la legge è incostituzionale e immorale. Di Pietro ha annunciato l’iniziativa referendaria per abrogarla. Si vedrà.
Il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, ha detto che “non sarebbe fuor d'opera rafforzare con una legge costituzionale” il Lodo Alfano.

(da GRRG.IT del 24/07/08)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:14.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com