SCONTRO CON LA MAGISTRATURA

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niko74mi
00domenica 8 giugno 2008 17:29
di Alessandro Corneli

LAnm, dopo il duro attacco di venerdì, sabato ha accolto al suo Congresso il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in modo distensivo. Il segretario del sindacato dei magistrati, Giuseppe Cascini, ha detto: “Parole come scontro, veto o attacco, non appartengono al nostro linguaggio”. Ringraziato Alfano per la presenza, ha però aggiungo che “l’Anm ha sempre espresso, e continuerà a farlo, le proprie valutazioni sul merito delle questioni che attengono al funzionamento della giustizia. Lo ha sempre fatto e lo farà con il metodo del dialogo, senza iattanza o presunzione”. Dialogo per avere ragione, non per modificare le proprie posizioni.

Il ministro Alfano ha scelto, per il momento, la linea morbida. Prendendo la parola al congresso dell’Anm, ha detto: “Le aperture giornalistische sottolineano uno scontro che non c'é; almeno io non me ne sono accorto. Ci sono invece tanti motivi e ragioni di condivisione che non sono stati evidenziati dai giornali”. Poi è entrato in argomento: “Il sistema delle espulsioni ha fallito. Bisogna accentuare un profilo di deterrenza”. Quindi difende la linea del Governo ribadendo che il contrasto forte all'immigrazione clandestina è uno degli impegni assunti e il programma sulla giustizia “è risultato chiaro all'opinione pubblica, forte del consenso di 18 milioni di voti. La nostra è una scelta di grandissima trasparenza”.

La contrapposizione, al di là delle frasi distensive di circostanza, è netta: Alfano ha messo sul tavolo il peso del risultato elettorale, quindi il primato del Parlamento nel fare le leggi.

Tanto più che Umberto Bossi è tornato sulla linea dura, affermando che sul pacchetto sicurezza il Governo è compatto e, sul reato di immigrazione clandestina, ha precisato: “E’ meglio che ci sia perché fa un muro esterno, è un monito per far capire che non è più come prima. E' un messaggio: non venite clandestinamente perché rischiate”.

Ben sapendo la posizione difficile del presidente Napolitano tra Magistratura e Governo, Bossi ha teso una mano al Quirinale sulla questione dei rifiuti che coinvolge il Nord: “E’ stata fatta un'analisi di una commissione, in cui si vede che una parte sono venuti anche dal nord, su questo nessuno può dire di sì o di no. La Commissione ha stabilito questo dopo un anno di ricerche, quindi qualcosa di vero dovrebbe esserci”.

Sulla prostituzione è stato pragmatico: “In uno Stato laico è difficile parlare di pericolo per la moralità: è più un pericolo per la sanità che per la moralità. Comunque noi non abbiamo ancora preso posizione”. Sul tema del federalismo, ha precisato che “l’Ici non è stata abolita, adesso paga lo Stato invece dei cittadini. Io ragiono così: quello che è del comune deve essere del territorio, per esempio l'Ici. Secondo me, anche se le elezioni sono andate come sono andate, ha iniziato Veltroni a parlare agli italiani di Ici e poi logicamente la controparte gli è andata dietro: però l'Ici va tenuta ai Comuni”.

Non ha rinunziato infine a una sottile polemica con Berlusconi per sottolineare l’autonomia della Lega: “Con Berlusconi che è partito dicendo che bisogna fare le cose insieme alla sinistra, io sto cercando di adeguarmi e tratto con la sinistra. Logicamente è una cosa difficile perché per cambiare una parola ci vuole un pomeriggio di battibecchi”. Quindi ha confermato che il testo del federalismo fiscale sarà pronto entro fine anno, “almeno in parallelo con la Finanziaria”.

(da GRRG.IT del 08/06/08)
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