RIFORMA COSTITUZIONALE

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niko74mi
00sabato 17 maggio 2008 15:35
di Alessandro Corneli

L’unico punto di intesa, abbastanza chiaro, tra Berlusconi e Veltroni riguarda le riforme costituzionale. I due leader sembrano d’accordo sulla necessità di ripartire dal cosiddetto “testo Violante”, ovvero la proposta di legge approvata dalla commissione Affari Costituzionali della Camera nella precedente legislatura: allora si oppose il Pdci mentre Fi si astenne, votando solo la norma che prevedeva la riduzione dei parlamentari.
Il provvedimento arrivò anche in Aula, ma poi venne rinviato perché tra i due schieramenti non si trovò più l'accordo sul numero dei senatori che si sarebbero dovuti eleggere in ogni regione e provincia. In realtà, con la presenza del governo Prodi, non c’era una reale possibilità di intesa.

Con la formazione del nuovo Parlamento, il “testo Violante” è stato subito ripresentato dai due ex relatori: Sesa Amici per il Pd e Italo Bocchino per il Pdl, con qualche modifica: la sfiducia costruttiva al governo, 12 e non 14 i senatori per le regioni con più di 7 milioni di abitanti.

La “bozza Violante” prevede l’abolizione del bicameralismo perfetto, con la trasformazione della Camera Alta in Senato Federale, e la riduzione dei parlamentari: i deputati passano da 630 a 512 (500 in Italia e 12 nella circoscrizione Estero), mentre i senatori da 315 a 250. In particolare:

-          SENATO FEDERALE - I senatori dovranno essere eletti dal Consiglio regionale e dal Consiglio delle autonomie locali, in numero proporzionale agli abitanti, secondo una tabella prefissata, con eccezioni per Valle d'Aosta, Molise e Trentino Alto Adige. La loro elezione  avviene entro 30 giorni dall'insediamento del Consiglio regionale o delle province autonome.
- PARLAMENTARI DICIOTTENNI - Si può diventare senatore o deputato a 18 anni invece che, rispettivamente, a 40 e a 25 anni.
- FUNZIONE LEGISLATIVA - E' esercitata dalle due Camere insieme se si tratta di leggi costituzionali, elettorali, in materia di organi di governo e Enti locali, funzioni dello Stato, informazione ed emittenza radio-tv, ratifiche trattati, amnistia e indulto. In tutti gli altri casi tale funzione è esercitata esclusivamente dalla Camera.
- DECRETI LEGGE - Si pongono paletti alla decretazione d'urgenza.
- NOMINA E REVOCA MINISTRI - Si riconosce al premier il potere di nominare e revocare i ministri.
- FIDUCIA - La fiducia al governo viene data dalla sola Camera; è prevista la mozione di sfiducia firmata da almeno un terzo dei componenti della Camera ma, per essere efficace, dovrà essere approvata a maggioranza assoluta.

Ci sarà tempo per discutere delle singole norme della riforma. Ciò che si può dire, ad esempio, è che non si tratta di una vero federalismo classico, come quello degli Stati Uniti, dove al Senato siedono 2 senatori per ogni stato, indipendentemente dalla popolazione di questo. Il Senato previsto dalla “bozza Violante” è a composizione variabile: se una Regione perde abitanti oltre un certo livello, vede diminuire il numero dei propri senatori. Oppure: i poteri del premier non si accrescono di molto se si limita a nominare o dimissionare i ministri.

Se due visioni abbastanza diverse della politica e dello Stato, quali sono quelle proprie della sinistra e della destra – posto che ne abbiano una cultura sufficientemente approfondita -, puntano al compromesso, difficilmente verrà fuori qualcosa di organico ed omogeneo. Ci sembra che l’intesa sulle riforme sia l’unica possibile, in grado di dimostrare che il dialogo funziona, soprattutto perché la sua applicazione scatterebbe tra cinque anni, se non di più per altri organi costituzionali.

(da GRRG.IT)
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