di Alessandro Corneli
Franco Frattini, ministro degli Esteri, alza un po’ il tono, chiedendo al premier spagnolo, José Luis Zapatero, di “indicare, ordinare” ai suoi ministri di evitare dichiarazioni “inutilmente polemiche e che sono contrarie all'indirizzo del governo spagnolo”.
Il tono è fermo e la chiamata in causa di Zapatero è diretta: “Confido che il primo ministro spagnolo voglia in qualche modo spiegare, indicare, ordinare - trovate voi la parola - ai suoi ministri di evitare queste dichiarazioni che sono inutilmente polemiche e sono contro l'indirizzo del governo spagnolo”. Poi insiste sulla collaborazione mediterranea: “La Spagna capisce perfettamente, ne sono certo, che senza una collaborazione mediterranea ed europea i flussi migratori che oggi arrivano a Lampedusa domani ricominceranno per le isole Canarie con la stessa intensità con cui arrivavano, quando io ero responsabile e europeo dell'immigrazione”. E ricorda che “Zapatero ha avuto la mano dura, anzi durissima: ha espulso decine di migliaia di persone con metodi – direi - molto rigorosi e molto severi. E proprio il rigore di Zapatero in due anni ha portato al calo del 70 per cento dei flussi di clandestini verso le Canarie. Quindi, la mano dura di Zapatero, semmai, per noi è un esempio da imitare nelle politiche migratorie italiane”.
Le ingerenze della Spagna sono invece piaciute all’estrema sinistra: Giovanni Russo Spena, di Rifondazione, ha detto che il Governo deve rispettare le regole dell'Unione Europea sull'immigrazione e ha chiesto la sanatoria generalizzata per tutti gli immigrati che lavorano. Veltroni ha visto l'ambasciatore spagnolo durante un pranzo ufficiale con gli altri ambasciatori dei Paesi Ue: ma nessuno dei commensali ha sfiorato l'argomento delle polemiche tra i due Paesi.
Non basta la Spagna. E’ entrato in campo anche l’Iran con una dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Mohammad Ali Hosseini, il quale ha detto che il suo Paese “si aspetta che il governo italiano abbia una posizione più realistica… non si faccia influenzare dalle affermazioni irrealistiche di altri Paesi”.
La dichiarazione è avvenuta a commento dell’annuncio del ministro Frattini che il Governo avrebbe tenuto una linea più ferma verso la Repubblica islamica rispetto al precedente esecutivo. Una linea aderente a quella che Stati Uniti, Francia, Germania e Gran Bretagna mantengono con l'Iran.
Chiaro e dichiarato l’obiettivo delle dichiarazioni di Frattini al Financial Times: l'Italia vuole entrare a far parte del Gruppo 5+1 che conduce il confronto con Teheran, del quale fanno parte anche Russia e Cina.
L’Unione europea, a sua volta, non perde l’occasione per dire la sua su Napoli, avendone comunque pieno diritto. Il commissario per l’ambiente, Stavros Dimas, ha detto ieri che l’Italia deve agire subito per risolvere la situazione dei rifiuti a Napoli, per evitare peggiori conseguenze per la salute pubblica. La Commissione Ue ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia europea, ma – ha aggiunto – “non possiamo aspettare: le autorità italiane devono agire rapidamente per mettere fine ad una situazione che presenta alti rischi per la salute pubblica”.
(da GRRG.IT)