di Alessandro Corneli
A Napoli, venerdì scorso, Berlusconi ha assicurato che lo Stato, questa volta, non arretrerà di un passo e non consentirà a nessuno di fermarlo in quella che ormai è la guerra ai rifiuti. Il decreto non si cambia, ha detto, e la Superprocura “non è incostituzionale”, tanto più che anche l'opposizione vuole che il decreto sia approvato così com'è e in tempi brevi; il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso non si tocca e Chiaiano è sito idoneo per la discarica e si userà la forza dell'esercito per difenderlo.
“Nel passato c'é stata una pericolosa avventura nell'anarchia e lo Stato non è stato in grado di imporre decisioni assunte da organi democraticamente eletti”, ha detto Berlusconi, aggiungendo che “non
succederà più che lo Stato faccia ancora passi indietro. A differenza che nel passato, quando si è perso troppo tempo, noi siamo convinti che è nostro preciso dovere che lo Stato faccia finalmente e definitivamente lo Stato. Il piano è giusto ed il problema si risolverà in tre anni”.
Berlusconi ha affrontato il ruolo della Magistratura, anche se limitatamente alla questione: “La
Superprocura serve ad evitare che singoli magistrati locali possano rompere il circuito positivo. E' necessario avere un unico responsabile in grado di prendere decisioni… I giornali hanno parlato di una 'inchiesta ad orologeria', uscita quattro mesi dopo la richiesta al Gup e il giorno prima dell'entrata in vigore del nostro decreto. Una inchiesta che ci ha arrecato difficoltà e poteva demotivare persone che per fortuna invece continuano a lavorare con passione ed entusiasmo”.
Basterà tutto questo per far marciare le cose, per risolvere i problemi?
(da GRRG.IT)