LA COSTITUZIONE E I SUOI CUSTODI

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niko74mi
00martedì 3 giugno 2008 14:06
di Alessandro Corneli

Ieri, in occasione della Festa della Repubblica, il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al Capo di stato Maggiore delle Forze Armate, in cui, tra l’altro, ha detto: “Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale nella storia nazionale, gli italiani scelsero la Repubblica ed elessero l'Assemblea costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta costituzionale, ispirazione e guida della ricostruzione materiale ed istituzionale dell'Italia e, da allora, simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese”.

Alle Forze Armate il Capo dello Stato ha riconosciuto di avere rinnovato “il proprio fondamentale ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani, della legge e dello sviluppo sociale ed economico in tante aree di crisi. Le Forze Armate sono…  divenute componente produttiva e costruttiva, strutturale e non occasionale, del sistema istituzionale del nostro Paese, sempre più impegnato in Europa e nelle organizzazioni internazionali, per l'attuazione di una strategia di cooperazione volta a garantire sicurezza, stabilità e pace”.

Fino a ieri sapevano che il “custode” della Costituzione era il Presidente della Repubblica, nel suo significato politico più ampio, ed eventualmente la Corte Costituzionale sul piano tecnico-giuridico. Adesso al ruolo di “custodi e garanti” sono state promosse le Forze Armate. Come in Turchia. Ci chiediamo il perché.

La seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha ricordato ieri la necessità  di migliorare la seconda parte della Costituzione: “C’è  una prima parte da difendere, riguarda i valori ed è sacra e sempre attuale mentre la seconda ha bisogno di un piccolo maquillage”. Poi ha aggiunto: “Farò di tutto perchè questa sia una legislatura costituente con il consenso di tutte le forze politiche. C'e' un clima di serenità che consente un confronto pacato, una collaborazione proficua”.

Auguriamo tutto il successo al presidente Schifani, ma temiamo che siano di nuovo all’opera le forze per svuotare l’eventuale riforma della Costituzione.

(da GRRG.IT)
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