di Alessandro Corneli
Secondo il Censis, l’Italia si trova in “una irresistibile discesa al peggio”. Infatti:
- La spesa sociale è appena l'1% del Pil. Il 59% degli italiani pensa che non si fanno figli perché i redditi sono troppo bassi; per il 27% si è troppo presi da se stessi mentre il 24% fa riferimento all'assistenza di servizi di supporto. Inoltre, per il 23% si lavora troppo e per il 18% esiste il timore ad avere responsabilità verso i figli.
- E’ convinzione diffusa che studiare non paga: l'80% degli adolescenti si chiede spesso che senso ha stare a scuola; per il 55% l'iscrizione all' università è un parcheggio. Oltre un quarto dei ragazzi pensa che per trovare un lavoro non serve un titolo di studio.
- E’ evidente che il ciclo lungo del welfare italiano, con la copertura dei bisogni dalla culla alla tomba, ha esaurito la sua spinta, impastato in regressioni burocratiche ed in corporativismi di settore degli operatori (dagli insegnanti ai medici), nell'incapacità di nuove soggettualità (come il non profit) di andare oltre una pura supplenza o testimonianza. I cittadini sono più consapevoli ed anche più preoccupati di contenere l'erosione della propria condizione di base.
La soluzione: creare un superministero del sociale che si assuma la responsabilità politica unitaria del settore. L'aver accorpato lavoro e sanità nell' ultimo Governo non basta: bisogna dire stop ai tanti ministeri senza portafoglio, dalle pari opportunità alle politiche giovanili, alla famiglia.
(da GRRG.IT del 11/06/08)