I VINCITORI DEVONO TACERE

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niko74mi
00mercoledì 16 aprile 2008 09:48
Sarebbe opportuno che, dopo le dichiarazioni d’obbligo, i vincitori tacessero e si mettessero a lavorare, lasciando i vinti a recriminare. Perché se i vincitori cominciano a tirare la coperta ciascuno su di sé, allora diventerà diverrà difficile prendere le poche decisioni importanti che dovrebbe essere prese. E’ infatti chiaro che non sarà l’abolizione della tassazione sugli straordinari, l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, qualche decina di europei ai pensionati delle fasce più basse a cambiare la situazione, a fare rialzare e ripartire l’Italia. C’è un discorso chiaro da fare ai sindacati, procedendo intanto, e subito, con una legge che li obblighi a presentare bilanci dettagliati, che distingua tra gli scioperi per motivi contrattuali (leciti) e quelli politici (illeciti). C’è una revisione rapida e severa da fare sui conti degli Enti locali, che hanno giocato con la finanza speculativa, senza guardare in faccia a nessuno. C’è da dare qualche segnale forte, ad esempio sulla questione dell’Alitalia, e della trasparenza e responsabilità del mondo bancario e finanziario. C’è da dare una svolta alla scuola di ogni ordine e grado, restituendo il suo posto al principio della meritocrazia per insegnanti e alunni. C’è da mettere in riga la giustizia affinché svolga il suo lavoro in tempi rapidi. E poi le riforme istituzionali, da mettere subito in cantiere, da approvare il più presto possibile e da mettere in vigore senza dilazioni inutili.

(da GRRG.IT)
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