di Alessandro Corneli
E’ quello che si prospetta per Ottaviano Del Turco, presidente della regione Abruzzo, arrestato ieri mattina dalla GdF insieme a un folto gruppo di altre persone con l’accusa di associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella sanità.
Sindacalista (Cgil) e politico (finito nel Pd dopo una lunga militanza socialista), dotato di un bel diploma di licenza media inferiore, è stato addirittura ministro delle Finanze durante il secondo governo Amato (2000) ricopre l'incarico di ministro delle Finanze e presidente della Commissione Antimafia, incarichi per i quali conoscenze economiche e giuridiche non possono essere fornite da una preparazione da autodidatta.
Nell'inchiesta sono indagate complessivamente 35 persone. Gli arresti effettuati ieri fanno parte della seconda parte dell'inchiesta sulla cartolarizzazione di circa un miliardo di euro dei debiti della sanità abruzzese avviata due anni fa dalla Procura della Repubblica di Pescara. Nel 1992 l'intera giunta regionale abruzzese fu arrestata per presunte irregolarità nella distribuzione dei fondi comunitari Pop.
Il procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, ha detto: “Abbiamo ritenuto, e siamo stati confortati dal Gip, che ci sono prove del pagamento di una barca di soldi, di una marea di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire, 15 milioni di euro che avrebbero potuto far funzionare l'ospedale di Pescara e tutti quelli abruzzesi, invece di arricchire qualcuno...”. Poi ha aggiunto: “Non sono state messe le manette a nessuno, non c'è stata nessuna spettacolarizzazione: non ne abbiamo bisogno, non abbiamo intenzione di candidarci alle elezioni, non dobbiamo farci clienti. questo personaggi sono schiacciati da una valanga di prove”.
(tratto da GRRG.IT del 15/07/08)