New York, quando l'amore è “bestiale”

Al Museo del sesso apre la mostra “La vita sessuale degli animali”: le sculture di Rune Olsen svelano il lato più nascosto della natura

Il sesso fra animali è una mera questione riproduttiva, di un’istintualità quasi banale e noiosa? Niente di più lontano dalla realtà.
In natura si riscontrano una varietà infinita di comportamenti e abitudini sessuali, i generi non sono solo due, ma tre o più, e il sesso non si fa solo per perpetuare la specie: queste e altre interessanti sorprese hanno spinto il Museo del sesso di New York ad aprire le porte alla mostra “La vita sessuale degli animali”, che racconta la storia “senza veli” dell’amore animale.

Pezzo forte dell’esposizione, ricchissima di materiali fotografici e video e di dettagliate spiegazioni, sono le sculture dell’artista norvegese Rune Olsen: le riproduzioni a grandezza naturale di animali, tutti caratterizzati da occhi azzurri e quasi “umani”, impegnati nell’accoppiamento o in altre pratiche sessuali - dalla masturbazione dei delfini all’offerta di sesso in cambio di cibo delle scimmie bonobo - mostrano come il mondo animale presenti “una sbalorditiva varietà di comportamenti sessuali, in cui ogni atto sessuale concepibile e ogni genere di partnership sessuale esistono”.

Ecco allora che si scopre che i delfini vivono relazioni a lungo termine, ma aperte, con molti partner differenti contemporaneamente, che alcune specie di primati, soprattutto bonobo e babbuini, fanno sesso molto di frequente, per piacere o per scambio, per consolazione o per definizione dei ruoli sociali, e che il re della foresta, il leone maschio, così come il bufalo, non disdegna i contatti con compagni dello stesso sesso.
Quelli che nella società umana sono considerati perversioni o comportamenti sessuali “deviati”, si mostrano invece nella loro totale naturalezza: “Esplorando la parte più intima della vita, possiamo comprendere il significato della ricerca sulla sessualità animale e, forse, estrapolare i concetti e applicarli per interpretare, più in generale, la sessualità” anche umana, si legge in uno dei testi esplicativi della mostra.

La distanza fra il genere umano e quello animale è, insomma, molto più ridotta di quanto non si pensi: non per nulla anche quello uomo-donna è fra gli accoppiamenti raccontati. Ma fra le tante sculture che raccontano il sesso fatto nei modi più vari e per i più vari motivi, manca forse quella che ritrae la coppia più strana e rara: quella unita per amore.

(da LASTAMPA.IT )