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Le dieci domande di "Libero" ai moralisti

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2009 11:06
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07/09/2009 11:06

Niente da dichiarare? Dieci domande ai moralisti

A sentire il segretario uscente del Pd Dario Franceschini siamo in piena emergenza democratica e urge una manifestazione di piazza. Ma è solo l’eco della voce di Ezio Mauro, direttore di Repubblica. Mario Calabresi, direttore della Stampa parla di «estate dei veleni» e si ricongiunge – segno del destino – all’Adriano Sofri che evoca «l’artiglieria pesante». L’Avvenire, quotidiano dei vescovi, parla di «inqualificabile attacco». Cosa sta succedendo? Berlusconi guida un carro armato? No, lui denuncia il giornale-partito per le dieci domande (faccia pure, problemi suoi), mentre una serie di inchieste giornalistiche rompe gli schemi (e forse anche qualcos’altro) dei moralisti ipocriti che fino a ieri impartivano lezioni di bon ton e oggi si ritrovano i propri scheletrucci impaginati e i piani di potere scompaginati. Scritte le cronache sulla varia e avariata umanità di queste settimane, osservate le ultime roboanti reazioni, abbiamo deciso di fare dieci domande ai moralisti. Non per gioco né per apparir seriosi, ci siamo armati di penna e in riunione di redazione abbiamo tirato giù una serie di quesiti semplici, quelli che si pone l’uomo della strada, quelli che frullano nella testa dei lettori di Libero.

Perché è strano vedere i paladini della libertà di stampa a getto continuo accigliarsi improvvisamente. Il direttore di Repubblica denuncia con il suo giornale l’evasione fiscale? Bene, ma con un po’ di furia in meno, qualche tocco di ragionevolezza e meno ipocrisia, un grande giornalista come Ezio Mauro avrebbe potuto trarre lezione dalla sua esperienza. Ha provato su se stesso la voracità del fisco quando ha acquistato una casa, ha ecceduto un po’ con il “nero” – praticamente la metà del valore dell’immobile – e dunque due o tre giustificazioni non per gli evasori totali (da rinchiudere) ma per quelli che sbarcano il lunario avrebbe dovuto trovarle. Invece no. Moralista al titanio e cavalleria corazzata con l’uomo nero, il Cav. e tutti quelli che osano uscire dalla vulgata del giornale-partito. Libero ha raccontato la sua storia, è comune a quella di tanti italiani. Eppure basta porre due domande (Per il direttore di Repubblica Ezio Mauro l’evasione fiscale è o non è un comportamento grave? Ezio Mauro è sempre contrario al condono fiscale?) per veder tracimare il moralismo di tutti questi anni.

Il moralista non tollera le debolezze altrui ed essendo impegnato a vivisezionare le vite degli altri, si distrae sulla propria. Il direttore del quotidiano della Cei, Dino Boffo, minimizza quel che gli è accaduto in passato. A parti invertite, tanto per fare un esempio, Repubblica scriverebbe che lo “stile di vita” non è compatibile con la carica che ricopre. Libero non è Repubblica, tuttavia un paio di quesiti semplici semplici ce li siamo posti: il direttore di Avvenire intimidiva al telefono la moglie del suo amante? È un comportamento grave o no? La direzione del quotidiano della Cei, Avvenire, può essere affidata a un condannato per molestie? Come fa la Chiesa a considerare l’omosessualità una condizione di disordine salvo poi difendere il direttore di Avvenire? Per la Chiesa è più grave il libertinaggio o la pratica omosessuale, l’adulterio o il reato di molestia? Sono interrogativi che non poniamo affatto a cuor leggero, comprendiamo i drammi delle persone e i dilemmi delle comunità. Per questo sarebbe stato più incoraggiante leggere non solo sdegnate reazioni e difese a oltranza, ma anche qualche riflessione sulla tolleranza e il semplice buonsenso.

Quando è cominciata la guerra per l’eredità Agnelli, Libero ha fatto un lungo lavoro di scavo e racconto. Maurizio Belpietro ha pubblicato ciò che altri editori (Longanesi) avevano rifiutato: il libro di Gigi Moncalvo che raccontava la battaglia di Margherita contro il resto della famiglia. Poi il normale lavoro di giornalismo investigativo ha fatto il resto, spiegato i rischi in sede penale e civile per gli Agnelli, i dubbi sulla dichiarazione dei redditi dell’Avvocato, spiegato perché la Fondazione Alkyone nel paradiso fiscale di Vaduz solletica la curiosità del Fisco. Niente sofisticazioni, nessun estrogeno giornalistico. Ma improvvisamente la cronaca per i moralisti che non hanno mai messo in prima pagina l’evasione fiscale (presunta) degli Agnelli, le cronache di Libero sono diventate veleni, attacchi al defunto da venerare senza se e senza ma. Eppure ci si chiede semplicemente se è giusto che l’Agenzia delle Entrate indaghi sui beni all’estero dell’Avvocato, se i giornali debbano o no raccontare questa vicenda. Le domande sono retoriche ma il problema è che le risposte che arrivano da più parti non lo sono e lasciano di stucco. A volte le risposte non arrivano proprio, passi il silenzio sulle illazioni o le ricostruzioni fantasiose ma se un Dario Franceschini qualsiasi non si degna neppure di dare un segno di vita quando Libero gli fa notare l’aggiustamento biografico del suo periodo da sindaco all’Eni, negli anni Novanta, in piena Prima Repubblica, vuol dire che il doppiopesismo è diventato legge e quello che per il centrodestra è peccato grave, per il centrosinistra è un diritto inalienabile. E alla fine dei giochi, basta raccontare un po’ di fatti e misfatti per scoprire che non scoppiano di salute. Ma di moralismo.

 

Mario Sechi 


Le dieci domande: 

  • 1) Per il direttore di Repubblica Ezio Mauro l'evasione fiscale è o non è un comportamento grave?
  • 2) Il direttore di Svvenire intimidiva al telefono la moglie del suo amante. E' un comportamento grave o no?
  • 3) la direzione del quotidiano della Cei, Avvenire, può essere affidata a un condannato per molestie?
  • 4) Ezio Mauro è sempre contrario al condono fiscale?
  • 5) Come fa la chiesa a considerare l'omosessualità una condizione di disordine e poi difendere il direttore di Avvenire?
  • 6) Per la Chiesa è più grave il libertinaggio o la pratica omosessuale, l'adulterio o il reato per molestie?
  • 7) E' giusto o no che l'agenzia delle Entrate accerti se Gianni Agnelli ha nascosto i suoi beni all'estero evadendo il Fisco?
  • 8) I giornali devono raccontare lo scontro in famiglia per l'eredità Agnelli o no?
  • 9) Perché Franceschini sbianchetta dalla sua biografia il suo passato di sindaco dell'Eni negli anni di Tangentopoli?
  • 10) Repubblica e la Stampa hanno pubblicato per primi e in esclusiva le parole di Veronica contro Berlusconi. PErché Adriano Sogfri su Repubblica e Mario calabresi su La Stampa ora condannano l'estate dei veleni?
(da LIBERO-NEWS.IT )

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