La movida di Madrid

Il meglio della movida madrileña

Da Chueca a Puerta del Sol

“De Madrid al cielo”: i madrileñi dicono così a proposito della capitale di Spagna. Non c’è niente che si possa fare dopo essere stati a Madrid. Non resta che il paradiso. Se chiedete agli abitanti della capitale spagnola cosa pensano della propria città, questa è la risposta che danno. Oppure lo dicono scherzosamente “Madrid me mata” (Madrid mi uccide), in riferimento al fatto che Madrid è “troppo”, è “l’eccesso”, è la regina delle trasgressioni e che se non si è ben allenati, non si tiene il passo ai tanti stimoli e spunti che offre.
I bar, le piazze, i caffè, le strade, sono inondati di fiume di gente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ed è soprattutto di notte che impazza la vera movida madrileña, quella che qualche tempo fa ha dato filo da torcere al governo municipale, perché aveva perso il controllo, misurandosi ogni notte con gli eccessi. Era il fenomeno del “botellon” (baldoria, letteralmente “bottiglione”) che dilagava per le piazze del centro storico e i quartieri a nord e che oggi è in parte rientrato, grazie alle misure di sicurezza che vietano oggi di accamparsi per strada con litri e litri di alcol contenuti nei cosiddetti “botillones”, appunto.
Che a Madrid i giovani ci vadano in vacanza o per studio, alla fine ne restano ammaliati e fanno fatica ad andarsene. La passione travolgente che si respira per le strade, sulle note gitane o sul ritmo del flamenco, la siesta, le fiestas universitarie organizzate nei campus o nei locali più trendy della città, i parchi e i giardini, i musei… tutto contribuisce a rendere il soggiorno in città, di un weekend o di anno, assolutamente splendido.
Si prende confidenza con Madrid a partire da Plaza Mayor, nel centro storico: i bar all’aperto sono ideali per una pausa di ristoro a base di tapas o bocadillos, accompagnate dalla buona cerveza locale. Le tapas sono infatti la vera invenzione degli spagnoli. “Vamos a tapear” è diventato addirittura il modo per dire di andar fuori a trascorrere la serata, passando di bar in bar a gustare tapas. Plaza Santa Ana ha la maggior concentrazione di bar provvisti di questo genere di stuzzichino, che, secondo la leggenda, nasce dalla necessità di “tapar” (tappare”) le bottiglie di vino con un pezzo di pane o di oliva, per evitare che diventasse aceto!
A Madrid si possono anche gustare le tapas basche, i pinchos, elaborati e buonissimi, ognuno provvisto di un bastoncino lungo a seconda dell’elaborazione della tartina. La tradizione vuole che a fine pasto si contino i pinchos e si portino in cassa per pagare quanto si è consumato… i turisti (italiani in testa!) sono noti per la loro furbizia e non è raro che qualcuno tenti di nascondere in modo maldestro i pinchos più lunghi… Evitate di fare altrettanto!
Chi di tapas e di pinchos ha già fatto il pieno, può ingannare l’attesa davanti a un bel bicchiere di vino tinto, fino all’apertura del Villa Rosa [Plaza de Santa Ana 15], una delle discoteche storiche della città, affollatissima nei fine settimana.

Si fa musica nei locali di Los Gabrieles [Calle De Echegaray 17], a Palacio Gaviria [Calle de Arenal 9], in una fantastica cornice barocca, al Kapital [Calle de Atocha 125], distribuito su ben sette piani, su ciascuno dei quali si balla musica diversa e al Populart [Huertas 22], dove si organizzano concerti jazz dal vivo. In Plaza de la Corrala, nel vicino barrio Lavapiés, si può assistere alla zarzuela, una performance spagnola fatta di alternanza di canti, balli e dialoghi.
Attorno a Puerta del Sol si concentrano altri pub e discoteche: Puerta del Sol Disco Pub non chiude i battenti prima delle 4 del mattino. Sulla Gran Vía invece si trova Viva Madrid, una delle discoteche più frequentate della capitale.
Per gli intellettuali, la Gran Vía ospita anche tra le più belle sale cinematografiche della città. Non c’è da stupirsi che si riescano a trovare qui rassegne non stop di vecchie pellicole di Pedro Almodovar e Luis Buñel. Proprio quest’ultimo amava sedersi e "tomar una copa" (farsi un bicchiere) al Museo Chicote [Gran Vía], celebre cocktail bar dove gli artisti si riunivano e discutevano di arte e di politica.
Malasaña e Chueca, un tempo quartieri malfamati e oggi riqualificati, sono i barrios bohémien della città. Fino all’anno scorso Chueca ha ospitato il Gay Pride, la celebre manifestazione dell’orgoglio gay che di anno in anno si tiene in diverse città del mondo. Dall’anno prossimo si è deciso di spostare l’evento, perché con il suo fragore ha disturbato un po’ troppo gli abitanti della zona, che hanno chiesto con una petizione che i diversi quartieri della capitale si alternino a ospitare il corteo. Eppure Chueca resta il barrio numero uno per quanto riguarda la movida gay e i locali gay friendly. Su tutti, vale la pena citare, Black and White, il locale gay più famoso della città, oramai un’istituzione.
Malasaña ospita invece il Pachá [Calle de Barceló 11], la discoteca in assoluto più rinomata di Madrid, che accoglie clientela selezionata all’ingresso.
Tra i bar, la Cervecería Santa Bárbara [Plaza Santa Bárbara 8] e lo Chantilly [Calle de Lagasca 31], servono ottima birra locale. Movida è anche flamenco: assistere a uno spettacolo di flamenco  ha il suo perché in una città come Madrid. I locali storici che offrono spettacoli di alto livello sono il Cafè de Chinitas [Torija 7], a sud di plaza de España, il Clamores [Calle de Alburquerque, 14], in Malasaña, Casa Patas [Calle de Cañizares 10] e Las Carboneras [Plaza del Conde de Miranda 1].

(da TGCOM.IT )

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