Sesso: quando lui è troppo “veloce”
Ha “troppa fretta” un uomo su cinque
L’amore “veloce” è un male diffuso, che può causare seri problemi anche di natura psicologica e nei rapporti quotidiani con la partner e che va affrontato con l’aiuto di uno specialista, superando tabù, falsi pudori e antichi preconcetti. L'eiaculazione precoce è la più diffusa tra le disfunzioni sessuali maschili: secondo stime ufficiali, colpisce il 20% dei maschi italiani, uno su cinque, soprattutto tra i 20 ed i 50 anni, ossia proprio nelle età in cui si dovrebbe godere di una vita sessuale più intensa. Sono i dati emersi dal XXV congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia) a Catania. Nell'80% dei casi l'eiaculazione si verifica entro 30-60 secondi dall'inizio del rapporto; nel 20% dei casi tra 1-2 minuti al massimo. Nel 70% degli uomini l'eiaculazione rimane precoce per tutta la vita; nel 30% dei casi peggiora con l'avanzare dell'età. Spiega il presidente della Sia, Vincenzo Gentile: ''Per comprendere il disagio vissuto dal maschio di fronte ad un problema legato all'eiaculazione, è necessario considerare che si tratta del modo in cui ogni uomo si esprime sessualmente. E’ un disturbo particolarmente complesso che va affrontato con il supporto dell'andrologo, l'unico specialista in grado di valutare l'opportunità di associare tra loro varie terapie, eventualmente avvalendosi anche della collaborazione di uno psico-sessuologo e coinvolgendo il partner sessuale”.
Da uno studio condotto in Usa, Gran Bretagna e Italia, è risultato che soltanto il 9% dei pazienti con eiaculazione precoce ammette il problema e cerca aiuto rivolgendosi al medico. La patologia rimane per lo più sommersa a causa di evidenti barriere psicologiche, tabù culturali e, soprattutto, disinformazione.“La frequente associazione dell'eiaculazione precoce con altre disfunzioni sessuali, quali il calo di desiderio e la disfunzione erettile - ha sottolineato il presidente del congresso Sia, Bruno Giammusso - conferma la pesante ricaduta psicologica che la precocità eiaculatoria determina nell'individuo e, conseguentemente, nella coppia. A tal proposito va sottolineato il ruolo della partner nella gestione della patologia: il 75% degli uomini che consulta il medico per un problema di eiaculazione precoce lo fa dietro suggerimento e per iniziativa della partner”.
Per fortuna, il numero degli uomini in cerca di aiuto presso gli specialisti comincia a crescere. Ad esempio, sono state oltre 32.500 le telefonate al numero verde 800363677 in soli due mesi per richiedere informazioni relative alle sfera sessuale e circa 20.000 i consulti telefonici con un andrologo registrati nel corso della campagna “Amare senza pensieri”, presentati all'apertura dei lavori del congresso. Le richieste di 'sos' delineano una nuova fotografia dell'uomo e della sua sessualità. A questo proposito, sempre nell’ambito del congresso di Catania, sono stati annunciati due nuovi studi scientifici, i cui risultati saranno resi noti entro l’anno. L'obiettivo è realizzare una rilevazione epidemiologica del disagio sessuale maschile e definire le linee giuda per un intervento terapeutico efficace. "Non sono ancora uomini malati, ma potrebbero diventarlo", spiega Bruno Giammusso, presidente del Congresso e responsabile dell'Unita' operativa di andrologia dell'universita' di Catania. "I sintomi che accusano sono: calo di desiderio, insensibilità a immagini o altri dettagli normalmente stimolanti, problemi sotto le lenzuola e difficoltà di 'ripresa' tra un rapporto e l'altro”.
(da TGCOM.IT )
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