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  06/03/2009 09:51 | |
Massaggio sonoro. Il benessere che arriva dall'AustraliaIl magico mondo del didjeridu, l'albero che suonaIl didjeridu, o didjeridoo, è uno strumento a fiato utilizzato originariamente dagli Aborigeni australiani nei riti e nelle cerimonie. Definirlo uno strumento musicale è forse un po’ azzardato in quanto il suono emesso è costituito più da una particolare vibrazione sonora che non da un suono musicalmente definibile.
Un tempo conosciuto solo dagli sciamani del luogo, oggi si è diffuso nel mondo. Anche in Italia conta diversi estimatori: uno di questi è Papi Moreno, di origini marchigiane, ma cresciuto e residente in provincia di Torino.
A proposito del didjeridu, Moreno ci dice “È costituito da un tronco di eucalipto giovane scavato in natura all’interno dalle termiti che si nutrono delle sostanze organiche presenti nel midollo. L’origine geografica è da collocarsi in Australia del nord nelle terre di Arnhem, nel Kimberley, e nelle zone che si affacciano sul golfo di Carpentaria e risale a migliaia di anni or sono. In realtà è forse il più antico strumento a fiato giunto ai giorni nostri, ma è prima di tutto un oggetto rituale molto caro al popolo aborigeno australiano”.
Sempre a Moreno, artista ed esperto, abbiamo chiesto di spiegarci meglio cos è e per cosa può essere usato questo strumento. Uno di questi utilizzi si applica a quello che viene detto ‘massaggio sonoro’.
Il massaggio sonoro si basa sul fenomeno di risonanza, puoi spiegarcelo in due parole?
“In due parole, anche se difficile, posso dire che io applico il suono del didjeridu su di una persona come se fosse un massaggio. Cioè, sfioro con la bocca dello strumento la persona da trattare che riceve un insieme di suono e vibrazione più o meno intensi a seconda della distanza che mantengo dal corpo. Queste frequenze sonore emesse dallo strumento, in molti casi entrano in risonanza con le frequenze emesse da determinati organi del corpo”. Da Einstein in poi, sappiamo che tutto è energia che vibra ed emette frequenze diverse a seconda della sua composizione a livello atomico. “Ciò avviene perché il suono emesso varia da strumento a strumento e da come io tengo la bocca. In questo modo la gamma di frequenze emesse è molteplice e può riuscire a entrare in risonanza con organi diversi dando luogo a delle piccole spontanee guarigioni: il mal di testa piuttosto che di collo, una tensione... Possiamo supporre che l’effetto sia simile a quello prodotto dalla magnetoterapia che impiega proprio le frequenze per agire su diversi tipi di disturbi. Ecco quindi che io ricopro il corpo della persona con un ‘tappeto’ sonoro che massaggia l’intero organismo”.
Quali sono i presupposti per un buon massaggio sonoro?
“Innanzitutto, da parte di chi riceve il massaggio, fiducia e disponibilità. Senza di queste vengono a mancare tutti i presupposti. E poi è importante lasciarsi andare, aprirsi all’esperienza del massaggio. Io, di solito, prima di eseguire il massaggio faccio sentire il suono del didjeridu poiché potrebbe anche accadere che per qualcuno non sia gradito e, in questo caso, è inutile proseguire. Da parte mia metto tutto me stesso a disposizione della persona e, per usare un termine piuttosto forte ‘amore puro’, senza pregiudizi, senza giudicare”.
In base a cosa si sceglie il ‘giusto’ strumento per un massaggio sonoro?
“Io porto sempre con me 3 o 4 strumenti diversi e quando faccio il massaggio di gruppo ne utilizzo 2 o 3 poiché non è facile individuare il problema specifico in mezzo a tante persone. Usando strumenti diversi con frequenze diverse si possono ‘toccare’ più persone insieme. Mentre quando lavoro su una persona singola allora è diverso: io ho come un feedback, un ritorno dallo strumento e dalla vibrazione emessa che m’indirizza nello scegliere lo strumento adatto, la frequenza migliore e se avvicinarmi o allontanarmi dal corpo della persona o, ancora, indirizzare il suono verso determinati punti. E così succede spesso che, anche senza conoscere la persona e i sui problemi specifici, salta fuori che mi sono soffermato proprio sui punti o gli organi in cui vi erano dei problemi”.
A chi consiglieresti il massaggio sonoro?
“Secondo l’esperienza acquisita in questi anni, mi sento di consigliare il massaggio sonoro a coloro che soffrono di dolori articolari, problemi a livello osseo ma anche emicranie o cervicale. Tuttavia mi viene in mente il caso di una donna che aveva delle mestruazioni troppo abbondanti, quasi a livello di emorragia, che dopo molti falliti tentativi di porvi rimedio, in una sola seduta di massaggio sonoro ha risolto il problema. Ci sono poi quelli che ne traggono molto vantaggio contro lo stress e a livello di rilassamento: sono molti i casi in cui mi viene confermato dalla persona che dopo il massaggio si sente completamente rilassata. Mi sento tuttavia di sconsigliarlo alle donne in gravidanza”.
Moreno Papi ha aperto un suo sito web dove si possono trovare molte informazioni al riguardo (www.papimoreno.com) e ha pubblicato un libro, giunto alla seconda edizione, dal titolo “Didjeridu – Suonare un albero – Tecniche e benfici” edito da Musica Practica di Torino dove oltre a spiegare tutto su questo insolito strumento, insegna anche a suonarlo.
Nel libro è incluso un Cd con il suono del didjeridu e i vari esercizi da eseguire.
(Luigi Mondo e Stefania Del Principe)(da LASTAMPA.IT ) ______________________________________________________________________________________________________________
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