MILANO - Duemila profilattici distribuiti gratis, stasera, nei locali più «gettonati» della movida milanese: Hollywood, Loolapaloosa, Gattopardo, Puerto Alegre, Pitbull, Dom, Pixel. E al concerto di Cesare Cremonini all'Alcatraz. È il modo che Comune e Silb (Sindacato gestori locali da ballo) hanno scelto per festeggiare la Giornata mondiale per la lotta all'Aids. «Era importante collaborare con il Comune, perché la prevenzione è fondamentale — dice il presidente di Silb Milano, Rudy Citterio —. E per parlare ai giovani occorre andare là dove i giovani si incontrano, si conoscono, stabiliscono nuove relazioni». «Vogliamo dire ai giovani — gli ha fatto eco l'assessore milanese al Tempo libero, Giovanni Terzi — che la libertà sessuale deve essere sempre accompagnata da consapevolezza e responsabilità. I profilattici saranno distribuiti soprattutto alle ragazze, perché una ragazza con un preservativo in borsetta non è una "facile", ma una persona responsabile verso se stessa e gli altri».
Che ci sia bisogno di prevenzione, lo dicono i dati di una ricerca dell'Osservatorio giornalistico «Nathan il saggio», ricordati ieri dal Comune. Il 30,3% dei ragazzi italiani tra i 12 e i 19 anni ha rapporti sessuali completi, nella metà dei casi prima dei 16 anni. L'11,7% già tra gli 11 e i 13 anni. Ma pochissimi si proteggono. Spesso sotto effetto di alcol e droghe, abbassano la guardia e, senza profilattico, rischiano infezioni da Hiv, ma anche clamidia, papillomavirus e addirittura la sifilide. Così, l'Italia è scivolata al 22˚ posto nella classifica mondiale sulla sensibilità in tema di contraccezione, dietro anche India e Indonesia. E, secondo i risultati del World family planning 2008, in Italia solo il 39,2% usa contraccettivi non naturali, contro l'85,9% di cinesi.
Alla presentazione di «Salviamoci la festa», ieri pomeriggio all'Informagiovani di Milano, c'era anche Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica dell'ospedale San Raffaele Resnati. «Il profilattico è un amico della salute e, in particolare, delle donne — ha detto la sessuologa —. È molto importante portare questo messaggio nei locali della movida perché sappiamo quanto sia diffuso tra i giovani l'uso di alcol e droghe, che portano ad un aumento della promiscuità sessuale e a un calo dell'uso di protezioni. Ed è altrettanto importante che ci si rivolga soprattutto alle ragazze, che troppo spesso non parlano di contraccezione con il partner».
Ma l'iniziativa divide il mondo cattolico. «Incentivare l'uso del profilattico è una scorciatoia profondamente diseducativa — taglia corto don Piero Re, parroco di San Protaso —. Come si fa a non capire che così si peggiora la situazione, perché si diminuisce la responsabilità di chi esercita la propria sessualità? La sessualità è una cosa seria e invece la si riduce a qualcosa di consumistico e godereccio». Favorevole, invece, don Gino Rigoldi: «Il profilattico è un presidio medico ed è giusto e importante che ne venga raccomandato l'uso per evitare il diffondersi di un'epidemia che è ormai diventata una pandemia». Semmai, don Rigoldi si augura che quello di stasera non sia uno spot, un'iniziativa isolata, ma che di prevenzione si continui a parlare, anche nelle scuole. Ma come la mettiamo con la morale cattolica? «È chiaro che la Chiesa ha certi valori nei quali i cattolici dovrebbero riconoscersi — dice don Rigoldi —. Ma, di fronte a un problema medico come quello dell'Aids, è giusto che il Comune faccia il possibile per impedire ai ragazzi di contagiarsi e di contagiare».
Luca Angelini