Profumo è piacere
È evocativo e "magico": un mercato che non conosce flessioni. Intrecci con benessere e salute
di Annamaria Messa
Si racconta che Cleopatra facesse profumare le vele delle sue navi per sentire nel soffio del vento del Nilo le fragranze che amava. Millenni fa il primo profumo ("per fumum", attraverso il fumo) era quello dell'incenso bruciato in omaggio agli dei e agli avi ma dai profumi cristallizzati nella lava dell'antica Pompei si scopre che i "nasi" dell'epoca, sapevano ben miscelare, attingendo dalla natura, rose e basilico, mirti, resine e frutti acerbi. Un filo sottile e odoroso che raccorda storie, culture, tradizioni in tutto il mondo, un viaggio irreale per il naso e la mente.
Anche oggi spruzzare qualche goccia di profumo dietro le orecchie o sui polsi è un rituale, non solo un gesto di gradevolezza. A seconda del momento, dello stato d'animo, una o l'altra fragranza riesce a rasserenarci, a dare un tocco di sensualità o di energia, a parlare di noi, a trasportarci nelle emozioni di un particolare giorno lontano... "Il profumo è la forma più intensa di un ricordo", ama ripetere il maestro profumiere francese Jean-Paul Guerlain. Dopo i drammatici scossoni della Borsa mondiale e le ripercussioni sull'economia reale, forse sotto la scure dei tagli alla spesa familiare cadrà anche l'emozione di un goccio in più di profumo ma finora, dai dati del Centro Studi Unipro, il fatturato di cosmesi (8,2 miliardi di euro) e profumeria è stato in crescita ed è difficile pensare alla rinuncia di un pur ideale piacere dell'anima.
"L'arte profumiera non ha nulla da invidiare alla musica o alla pittura. I profumi sono una fonte di bellezza e di piacere capace di evocare le corde più profonde delle emozioni, come magie che incantano", commenta Françoise Donche, da vent'anni direttore olfattivo a Parigi di Parfums Givenchy, specializzata alla scuola Isipca di Versailles, l'unica dedicata interamente allo studio dell'olfatto. Non a caso un profumo "mito" come Chanel N. 5 è stato definito "un'opera d'arte olfattiva" e conserva immutato fascino da quasi cent'anni.
Ma quali caratteristiche deve avere un profumo? "Da una ventina d'anni la principale caratteristica che si ricerca in una creazione olfattiva è l'unicità, la riconoscibilità. Un profumo deve avere un'identità forte, precisa, una connotazione che lo faccia distinguere tra mille. E poi ovviamente è importantissimo il suo valore edonistico. Un profumo deve generare piacere, deve fare bene", spiega Françoise Donche. Cosa invece non deve mai avere? "A qualsiasi famiglia olfattiva appartenga, non deve mai essere inebriante, eccessivo o sporco, contaminato. L'arte del profumo è raffinata e profumarsi è un gesto intimo". Come si fa a scegliere il profumo giusto? "È molto più facile di quanto si possa pensare! Bisogna provarne tanti e spesso, sulla propria pelle. Il profumo è una scelta soggettiva, consiglio di andare in profumeria idealmente una volta al mese e provare...", conclude il "naso" Françoise Donche.
Intanto, nella gamma sempre più ricca e articolata di fragranze coniugate in intense essenze dalle note orientali, persistenti eau de toilette con sentori di frutta e spezie, fresche e fiorite acque di colonia, oggi il profumo si lega al benessere anche in termini di salute. Nascono i profumi ai fiori di Bach, nella prima linea di aromaterapia cosmetica proposta in Italia da Collistar arriva in questi giorni il "Profumo dei Sensi" che si affianca all'acqua aromatica "Profumo di Benessere" e a "Profumo dei Sogni", con oli essenziali e melatonina, che stimola sonno e armonia. Con "Eau Pure", acqua profumata per cominciare la giornata con ottimismo Biotherm punta alla sinergia del fiore di loto, limone verde, kiwi, pompelmo e tè verde per ridare energia al corpo e ritemprare la mente. Insomma, piacere e salute in un mix odoroso di benessere.
(da REPUBBLICA.IT )
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