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E' giusto parlare ancora di "letteratura gay"?

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2008 09:27
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04/10/2008 09:27

...Ragazzi che amano ragazzi...

Vent’anni dopo: ragazzi che continuano ad amare ragazzi

Feltrinelli sta per pubblicare, a vent’anni di distanza dalla prima, la decima edizione di Ragazzi che amano ragazzi.

Il libro, scritto nel 1988 da Piergiorgio Paterlini, è considerato un vero cult ed il precursore della letteratura gay in Italia e, nonostante il tempo passato, un libro attualissimo.

“Se ancora tanti, troppi ragazzi - scrive l’autore nella nuova introduzione - si riconoscono in queste storie di vent’anni fa (quando non c’era internet, non c’erano, almeno capillarmente come oggi, né l’Arcigay né l’Agedo né le Famiglie Arcobaleno, non c’erano quasi libri, non c’erano i mille film e telefilm che oggi raccontano una “condizione” omosessuale serena e a volte felice) […] significa che il poco o tanto che è cambiato non basta”

Il libro, una raccolta di interviste, è una fotografia fedele della condizione omosessuale fatta da chi, all’epoca, la scopriva in se. Una foto scattata non solo ai ragazzi omosessuali, ma a tutti i giovani e al mondo che li circonda.

Un libro che ha anticipato la presa di coscienza da parte degli omosessuali, della propria condizione portandoli i fare ‘coming out’ sempre più presto.

“D’altra parte - continua Paterlini - solo un cieco potrebbe non vedere il tanto che è cambiato, nell’esperienza personale e collettiva. Allora, com’è? Come stanno le cose?”

Appunto: l’autore conclude laconicamente, rinviando ad un’ipotetica ventesima edizione di Ragazzi che amano ragazzi nel 2028

“Nelle epoche di transizione – più o meno lunghe, più o meno dolorose, più o meno cariche di vittime innocenti – è così che le persone vivono. Mai, nessuno, nel presente. Qualcuno ancora nel passato, qualcuno nel futuro che – speriamo – si sta costruendo.

Bisogna solo saperlo, e – mentre si dà aiuto e sostegno a coloro che si sono attardati, senza loro colpa ovviamente – bisogna guardare, e dare visibilità, anche a coloro che sono già là davanti, come segno di speranza e motore del cambiamento”

 

(da NAPOLIGAYPRESS.IT)

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