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Hanno scoperto il gene del single...

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2008 14:34
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Sesso: Maschile
03/09/2008 14:34

Ecco il gene del single

Nel Dna l'allergia al matrimonio

Inguaribili single allergici al matrimonio? Questione di immaturità, di sindrome di Peter Pan, ma anche di un gene, l'"AVPR1A", che rende la monogamia una "mission impossible".
A rivedere dal punto di vista scientifico l'indole da single nell'uomo, che non è mai pronto per una 'storia seria', che inorridisce alla sola idea di 'mettere su famiglia' e che vede nei flirt senza troppi legami il suo rapporto preferito è uno studio di Hasse Walum dell'istituto Karolinska di Stoccolma. Una versione di uno specifico gene scoperta in alcuni individui, rivela lo studio, rende il maschio più incline a disertare l'altare.

Questo gene serve a produrre il recettore della vasopressina, un neuropeptide con molte funzioni nel cervello e nel resto del corpo dove funziona da ormone. Differenti versioni del gene sono legate a differenti inclinazioni al rapporto di coppia, uno in particolare, la forma (tecnicamente 'allele') 334 del gene, o  si ritrova in maschi propensi alla vita da single, non sposati o con un matrimonio in crisi alle spalle. Secondo quanto spiegato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze 'PNAS', lo stesso gene era già stato implicato in passato nel comportamento di relazione del maschio di una specie di roditore che si comporta da fedele monogamo, l'arvicola.

La vasopressina è una molecola semplicissima ma con funzioni importantissime per l'organismo, dalla regolazione dei liquidi nel corpo a quella della pressione arteriosa. Nel cervello invece ha funzioni di neurotrasmettitore e, prodotta nell'ipotalamo, la vasopressina sembra essere implicata nei meccanismi di formazione della memoria, di apprendimento e di stimolo per le funzioni cognitive.
Di recente è stato anche scoperto il ruolo di questa molecola come modulatore dei comportamenti sociali dei roditori. Nell'arvicola per esempio la vasopressina è stata riconosciuta implicata nei comportamenti sessuali del maschio. Questo roditore normalmente tende a rimanere 'fedele' alla propria femmina e aggredisce ogni animale estraneo che tenti di invadere il suo territorio familiare. I comportamenti umani sono di certo più complessi e regolati in modo più complicato di quelli animali, ma col presente studio i ricercatori svedesi hanno scoperto che anche nell'uomo la vasopressina e il suo recettore sono implicati.

I single aumentano nel mondo, in Italia secondo dati ISTAT sono passati da 2 milioni 138 mila a 3 milioni 310 mila in dieci anni. Anche se questi cambiamenti sociali non possono essere direttamente imputabili a condizioni organiche ma piuttosto ai tempi che cambiano, i ricercatori hanno trovato che alcune scelte maschili sono anche riconducibili a fattori biologici. Gli esperti hanno studiato in un gruppo di 2186 maschi adulti la sequenza genetica del recettore dell'ormone e esaminato la loro indole nei rapporti di coppia con i test standard per misurare la forza del legame di una persona al proprio compagno (Partner Bonding Scale - scala del legame al partner). Hanno inoltre analizzato il dna di 550 gruppi di gemelli, tutti impegnati in un rapporto lungo e con dei figli. Alcuni però erano sposati, altri convivevano con il partner. I soggetti sono stati poi invitati a rispondere a un questionario riguardante il loro rapporto e le risposte sono state comparate ai loro geni. Dai risultati i ricercatori hanno scoperto che gli uomini che presentavano una variante del gene "AVPR1A", legato alla produzione dell'ormone vasopressina, erano quelli a cui è sembrato essere difficile legarsi a una partner. Inoltre hanno una probabilità ridotta di essere sposati. Che si chiami gene della fedeltà o gene dei single, anche nell'uomo, quindi, il gene del recettore per la vasopressina deve avere un ruolo nei comportamenti col partner.

(da TGCOM.IT )

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