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La rivista di Playboy rischia di chiudere...

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2008 13:19
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07/08/2008 13:19

Editoria/ Il sesso online affonda Playboy, conti in rosso per il gruppo che controlla la rivista
Giovedí 07.08.2008 10:07

Tutta colpa del sesso gratis in Rete. Dei vari XTube, PornoTube e YouPorn. Questo, con ogni probabilità, spiega l’inatteso crollo dei ricavi registrato da Playboy. Nel primo trimestre del 2008, il Gruppo editoriale fondato da Hugh Hefner, ha segnato una flessione dell’8%, pari a 3.1 milioni di dollari. Mentre nello stesso periodo del 2007 i profitti erano cresciuti di 1.4 milioni. E nel secondo trimestre le cose non sono andate meglio: perdita di 2,1 milioni, con ricavi in calo del 14% a 73,4 milioni. Tutto ciò a fatto sì che nella giornata di mercoledì le azioni del gruppo abbiano toccato a Wall Street i minimi degli ultimi 17 anni. Da qui a settembre, inoltre, si prevede un calo della raccolta pubblicitaria del 10%. Christie Hefner, CEO di Playboy Enterprises, non crede però che la causa del mancato guadagno sia da addebitare alla concorrenza. “Negli anni, il Gruppo ha resistito all’avvento di riviste come Penthouse e Hustler, delle videocassette e della Tv satellitare”, ha detto. Vero, ma nessuno di questi contenitori era gratis, si potrebbe obiettare.

Secondo l’amministratore delegato, invece, il problema è dovuto alla trasformazione dei business aziendali e alla recessione economica in atto negli Stati Uniti. Che ha colpito soprattutto la pubblicità. “Ma Playboy” - sottolinea il New York Times - “trae dall’advertising meno del 20% dei propri incassi”. Sarebbe quindi meno vulnerabile da parte della recessione. Una considerazione che alla fine anche la Hefner ha sottoscritto, durante un’intervista con il quotidiano. Dove ha però voluto replicare che i sette milioni di visitatori al mese del sito internet, e i 10 milioni di lettori della rivista “guardano a Playboy per il glamour, per le celebrità messe a nudo, per l’aspetto delle playmate e per l’ampiezza dei contenuti”. E se invece i gusti dei ‘consumatori’ avessero iniziato a cambiare? Attratti dalla disponibilità di contenuti ben più espliciti e soprattutto gratuiti?
 
Per avere una risposta bisogna aspettare i prossimi bilanci. Intanto, a Playboy tutto prosegue secondo la tradizione. Anzi no, visto che la playmate del 2008 è un mora 22enne canadese – Jayde Nicole -, la prima dopo anni di bionde. “Le mie preferite” - ha ammesso Hugh Hefner durante la cerimonia di nomina nella sua villa. Scusate lì in fondo ce n’è una che vuole salutarmi”. A Jayde ha però regalato una Cadillac e 100 mila dollari. Intanto per cercare di dare una svolta al proprio business, Playboy apre anche al mondo omosessuale: si tratta di un servizio di video-on-demand su cavo (Gay Targeted Vod Package Service), offerto dal prossimo mese agli abbonati americani della Time Warner Cable per un totale di 20 ore di programmazione video per omosessuali uomini sempre secondo lo standard di pornografia soft dell'azienda. Riuscirà questo nuovo canale a risollevare le sorti di Playboy?

(da AFFARITALIANI.IT )
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