Sono i partiti che, non avendo superato la soglia di sbarramento, non hanno avuto eletti alle ultime elezioni del 13-14 aprile scorso. Ma non si scioglieranno né cesseranno di esistere per il semplice motivo che hanno i soldi. Non solo quelli che hanno comunque superato l’1% dei voti, che perciò avranno diritto ai rimborsi elettorali, ma anche quelli che non si sono presentati, come l’Udeur, in quanto beneficeranno fino al 2011 dei finanziamenti conquistati partecipando alle elezioni del 2006. Il cartello Sinistra Arcobaleno (Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica) ha ottenuto . 1.124.418 voti alla Camera e 1.053.154 al Senato. Complessivamente un po’ più del 3%, ma sotto la soglia del 4%. Nessuna paura: avendo superato la soglia dell’1%, riceverà in cinque anni la bella somma di 13.356.565 euro, che verranno spartiti tra le quattro forze, con un accordo già siglato, in base al quale al Prc spetta il 45%, al Pdci e ai Verdi il 20% e il 15% a Sd.
La Destra di Storace e Santanchè si è fermata al 2,4%, ma riceverà 9.629.998 euro. E’ andata male, invece, al Partito socialista di Boselli, fermatosi allo 0,975% che per una manciata di voti non potrà mettere le mani su 2.128.319 euro. Ma il Ps, come l’Udeur di Mastella, potranno continuare a godere dei rimborsi legati alle elezioni del 2006. L’Udeur avrà così 1.091.500,39 euro l'anno fino al 2011. I socialisti avranno una parte di 1.331.743 euro, da spartire con i Radicalit, più 1.320.000 euro di rimborsi annuali delle Europee del 2004, quando si presentò con l'Ulivo.
Le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi. Così, alla fine del quinquennio, Rifondazione avrà incassato 34.931.985 euro. E rimborsi avranno tutti quei partiti che hanno rinunciato al proprio simbolo per confluire nel Pd o nel Pdl.
In altre parole, ci sono tutte le premesse (finanziarie) perché i piccoli partiti continuino ad esistere, a partecipare al dibattito politico, a gestire il proprio pugno di elettori da mettere sul tavolo in occasione delle prossime elezioni, di ogni tipo.
La semplificazione a livello di rappresentanza parlamentare, avvenuta il 13-14 aprile scorso, non ha quindi ancora messo radici profonde. Potrà radicarsi con il tempo, sempre che i partiti che si sono messi insieme non tornino a dividersi.
(da GRRG.IT)
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